Sono tornati liberi i 500 uccellini (cesene e qualche tordo bottaccio) sequestrati dalla Polizia provinciale e dal nucleo investigativo dei Carabinieri nei mesi scorsi e poi riabilitate dai volontari della LIPU nei centri toscani specializzati. Gli animaletti, nidiacei con 10-20 giorni di vita, viaggiavano illegalmente su due macchine guidate da cittadini polacchi ed erano destinati ad essere venduti come richiami per la caccia. I pulcini, strappati ai loro nidi in Polonia e importati illegalmente in Italia, erano ammassati in cassette della frutta stipate nel bagagliaio delle due vetture, bloccate dalle forze dell'ordine all'uscita Prato ovest dell'autostrada.
L'intervento ha portato alla denuncia alla Procura della Repubblica di Prato di 3 persone di nazionalità polacca per reati di uccellagione, prelievo di piccoli nati e maltrattamento. “Gli animali avevano bisogno di cure immediate – spiega il comandante della Polizia provinciale Michele Pellegrini – Così ci siamo rivolti a due centri toscani specializzati, il Cruma di Livorno e il Cetras di Empoli. Qui i volontari della LIPU si sono attivati per salvare quanti più animali possibile anche attraverso una rete di solidarietà, visto che gli uccellini più piccoli dovevano essere nutriti ogni ora con la siringa”.
Una volta cresciuti, e superate le malattie dovute allo stress, si è dovuto decidere del loro futuro. La Toscana infatti non è fra gli habitat naturali di queste specie, che passano l'estate nell'Europa nord orientale e nei freschi paesi alpini, e in inverno migrano verso sud. Attraverso i contatti fra la LIPU toscana e quella trentina, che gestisce per la Provincia autonoma di Trento il centro di recupero dell'avifauna selvatica a Casteller, ai primi di luglio è stato possibile trasferire gli uccelli con automezzi della Polizia provinciale di Prato e Livorno.
Ospitati per qualche giorno in alcune voliere dal centro del Fondo delle Viote ai piedi del Monte Bondone per dar modo ai volatili di acclimatarsi, finalmente sono stati liberati, grazie anche al supporto del servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento, l'8 luglio scorso proprio sul monte Bondone