A metà del suo percorso che si concluderà il prossimo 17 luglio, il Festival “In Costruzione” si arricchisce della presenza di un grande mattatore della scena italiana: Mario Pirovano, straordinario interprete dello spettacolo più celebre di Dario Fo, “Mistero Buffo”. Si tratta di uno degli eventi di punta del cartellone di cui il Festival ha previsto la messa in scena, domani 2 luglio alle ore 21.30, in uno spazio insolito e all’aperto, gentilmente concesso dalla Banca del Chianti Fiorentino.
Le capacità istrioniche di Mario Pirovano risuoneranno a San Casciano, in piazza Arti e Mestieri. Qui l’attore si esibirà in quello che è diventato un classico del Novecento, un ricco impasto comico-drammatico che riconduce il pubblico alla dimensione delle farse medievali, provocatorie e dissacranti, e alla comicità viva della Commedia dell'Arte. Uno spettacolo dal sapore beffardo e profetico che, attraverso il genio di Dario Fo, recupera il fascino della tradizione del teatro popolare risalente al Medioevo.
L’allestimento di Pirovano ripropone quattro delle più affascinanti giullarate di “Mistero Buffo”.
"La fame dello Zanni" racconta la storia di una fame atavica attraverso sproloqui e contorsioni da funambolo. "La Resurrezione di Lazzaro" è la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo. "Il Primo Miracolo di Gesù Bambino" costituisce il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi: come il piccolo Jesus, che fa volare gli uccellini di argilla fatti dai compagni, reagisce alla prepotenza di chi glieli distrugge. "Bonifacio VIII" ci presenta il Pontefice prima nella magnificenza della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù.
Classico anacronismo medioevale, teso a sottolineare l'immensa differenza tra i due.
Il termine “mistero” è usato già nel II, III secolo dopo Cristo per indicare uno spettacolo, una rappresentazione sacra. Un “mistero buffo” è uno spettacolo grottesco, inventato dal popolo. Fin dai primi secoli dopo Cristo il popolo si divertiva a muovere, a giocare spettacoli in forma ironico-grottesca. Il teatro, specie quello grottesco, infatti, è sempre stato il mezzo primo di espressione popolare, di comunicazione, ma anche di provocazione e di agitazione delle idee.