Firenze – “Il declassamento della Regione Toscana da parte di Moody’s non dipende da noi ed è una conseguenza del rating più basso che la stessa agenzia ha attribuito all’Italia” commenta l’assessore al bilancio della Toscana, on. Riccardo Nencini. “E il motivo è semplice e lo spiega la stessa Moody’s – prosegue l’assessore -: lo Stato infatti taglia i bilanci di Regioni e enti locali. Taglia molto di più di quello che il federalismo, ancora zoppo e parziale, è in grado di portare.
Calano così le entrate e questo non fa altro che inasprire e rendere più difficili gli obiettivi di bilancio”. L’assessore ricorda come la Toscana possa vantare fondamentali, pratiche di buon governo e caratteristiche di gestione del proprio bilancio migliori di quello dello Stato italiano. Lo dice sempre l’agenzia Moody’s. Ma rimane pur sempre un ente che dipende dai trasferimenti e dalle decisioni del governo centrale, aggiunge l’agenzia statunitense, e quindi risulta impossibile attribuirle un rating più alto.
Il collo di bottiglia sta tutto lì. Moody’s aveva deciso ieri il declassamento di tre livelli per 28 regioni ed enti locali italiani, dopo che il giorno prima aveva fatto lo stesso con l’Italia. Alla Toscana, che poteva finora vantare un rating Aa2, è stato assegnato un A2 con outlook negativo, ossia con una valutazione di un possibile peggioramento futuro: lo stesso rating ed outlook della Repubblica italiana La scala dei meriti creditizi di Moody’s, che indicano il livello di rischio, va dal livello Aaa, che è il migliore, a C.
La classe di maggior merito spazia da Aaa a Baa. I rating da “Aa” a “Caa” incluso possono essere modificati aggiungendo i numeri 1, 2 o 3, per meglio specificare la posizione all’interno della singola classe, dove 1 indica la qualità migliore e 3 quella peggiore.