Firenze - “Saremo ovunque per salvare una generazione. Non è un semplice motto, è una dichiarazione di intenti. Non si parla solo di scuola, ma di un intero mondo giovanile sconvolto che rischia di rimanere in un limbo privo di prospettive. I tagli alla scuola pubblica sono solo la punta dell'iceberg di un progetto depressivo che abbraccia studenti medi ed universitari, disoccupati e precari, e che mostrerà i suoi effetti nefasti solo quando sarà troppo tardi per rimediare” così si esprimono i ragazzi della Federazione degli Studenti della Toscana alla vigilia della mobilitazione indetta in tutta Italia. “E' umiliante – denunciano –, dopo anni di proteste e di proposte, dover ancora sollecitare l'attenzione su una questione sottovalutata ampiamente dall'opinione pubblica e dal governo.
Dimostra che, negli anni, niente è stato accolto di tutto ciò che di buono e ragionevole è pervenuto dalle tante voci degli studenti.Il governo ha raggiunto il risultato di riuscire a separare, ad allontanare l'opinione pubblica da un mondo giovanile che ha bisogno di tutto, fuorché di essere abbandonato. E ad abbandonarlo sono stati, a volte, i genitori stessi, dimentichi di essere stati proprio loro in un passato non troppo remoto in prima linea per conquistarsi un posto nel mondo. Ed anche i presidi, che conoscono in prima persona quali sono i risultati delle famose ‘riforme epocali’ della scuola pubblica, che sanno quanti sforzi devono essere fatti per mandare avanti gli istituti in un periodo di crisi come questo, e che adesso hanno scelto la linea dura proprio nei confronti degli studenti, quando avrebbero il compito di salvaguardarli e tutelarli.
La chiave di lettura di una situazione come questa – continuano i ragazzi di Federazione degli Studenti – è in una questione culturale con la quale il Paese deve fare i conti, che è figlia di vent'anni di individualismo esasperato, e che rischia di trascinarci tutti nel baratro, insieme. L'unica via d'uscita è ricostruire un progetto di scuola che metta insieme al tavolo studenti, genitori e docenti, sindacati e imprese, uniti contro un governo assente e per un sistema formativo migliore.
Salvare una generazione non significa solo dare speranza a un movimento, significa serrare i ranghi e scendere in piazza sicuri e decisi che la via da intraprendere è una sola, ed è fatta dalle tante proposte di chi la scuola la vive ogni giorno.Per questi motivi la Federazione degli Studenti Toscana scenderà in piazza Venerdì 7 Ottobre a manifestare in tutte le province della regione, per ricordare ancora una volta a chi ci governa che niente e nessuno potrà ostacolare i legittimi sogni di un movimento serio e consapevole”. “Sosteniamo le ragioni della mobilitazione degli studenti che scendono in piazza in questi giorni perché vogliono combattere la politica di dissesto della scuola pubblica che questo governo sta portando avanti da anni”.Cosi Daniela Lastri, responsabile scuola Pd Toscana, interviene sulle manifestazioni studentesche di domani.
“Laboratori chiusi, scuole a cui mancano gli insegnanti e anche quelli di sostegno per i disabili, insegnanti precari che non possono assicurare la continuità didattica, classi sovraffollate. Questa è la situazione che viviamo anche con l’inizio di questo anno scolastico e per questo è giusto sostenere la protesta degli studenti che reclamano il diritto allo studio, una scuola di qualità, una scuola aperta a tutti”. I Giovani Democratici della Toscana aderiscono alla mobilitazione studentesca indetta dalla Federazione Degli Studenti per domani 7 ottobre.
“Aderiamo convintamente e saremo in ogni corteo - dicono i giovani del Partito Democratico - perché condividiamo le ragioni degli studenti e perché sappiamo qual è la situazione della scuola dopo la cura Tremonti-Gelmini. Una scuola profondamente impoverita: con meno ore, meno indirizzi, meno insegnanti, meno laboratori, rispetto solo a pochi anni fa. Una scuola con classi iperaffollate, dove si apprende poco e male; dove insegnano tantissimi precari e dove chi va in pensione non è sostituito ma lascia il vuoto.
Una scuola terribilmente vecchia nell’insegnamento e nelle strutture, inadeguata per chi ci studia e per chi ci insegna. Riteniamo indispensabile una scelta di campo, e noi – continuano i Giovani Democratici - non possiamo che stare dove sta la nostra generazione, nelle piazze in difesa del proprio libro, del proprio paese, del proprio futuro. Contro questo governo che non ha a cuore il destino della scuola e dell’università pubblica ma che, prima di tutto, non ha a cuore il futuro della nostra generazione. Saremo lì per rispondere al governo del ‘non fare’, chiedendo una scuola migliore, più moderna, più efficiente.
Una risposta fresca, allegra, di entusiasmo di fronte allo squallore di questo Governo e la mediocrità del ministro all’Istruzione. Ci sentiamo – concludono i Giovani Democratici – di fare nostro lo slogan scelto dagli organizzatori della manifestazione: ‘Arrendetevi: Voi siete il buio del presente, Noi la luce del Futuro!’”.