“Mentre negli ultimi anni abbiamo assistito a un deciso e costante decremento degli infortuni sul lavoro, sono invece aumentate, in tutta Italia e anche in Toscana, le denunce delle malattie professionali, comprese le neoplasie. Alla luce di tutto questo, appaiono chiari i motivi per cui, con il Piano Regionale della Prevenzione adottato alla fine dello scorso anno, la Regione Toscana ha deciso di investire, per il prossimo futuro, sulla ricerca attiva delle malattie professionali”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani i lavori del convegno che ha riunito tutti i Cor (Centri operativi regionali) della Toscana sul tema dei tumori professionali, e che si è tenuto all’Educatorio del Fuligno, in via Faenza, organizzato in collaborazione tra Regione Toscana e Ispo (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica). “Stiamo coinvolgendo tutti i soggetti che possono far parte della rete della prevenzione in questo ambito – ha spiegato ancora l’assessore -, a partire dai medici competenti e dai medici di famiglia, come primo terminale da sensibilizzare verso la corretta diagnosi e la tempestiva segnalazione.
E poi le Asl, l’Ispo, il CeRIMP (Centro di riferimento regionale per l’analisi dei flussi informativi su Infortuni e Malattie professionali o da lavoro), l’Agenzia Regionale di Sanità, le Università, quali centri specialistici di terzo livello: è solo con il contributo di tutti che sarà possibile affrontare in maniera efficace questa problematica”. In Toscana sono attivi vari registri dei tumori professionali: il Cor (Centro Operativo Regionale) mesoteliomi maligni, il Registro regionale dei tumori naso-sinusali e il Registro dei tumori professionali a bassa frazione etiologica.
Sono sistemi di sorveglianza epidemiologica che monitorano l’andamento nel tempo e per area geografica di tumori correlati a pregresse esposizioni professionali ad agenti cancerogeni. “I mesoteliomi e i tumori naso-sinusali sono molto rari, ma così fortemente associati a pregresse esposizioni professionali che rappresentano veri e propri eventi sentinella di queste esposizioni – dice Elisabetta Chellini, responsabile dell’epidemiologia ambientale occupazionale dell’Ispo, e responsabile scientifico del convegno – E’ evidente l’importanza di questi registri a fini di prevenzione, per le informazioni che possono fornire, sia relative ai luoghi di lavoro, sia agli ambienti di vita”. L’Ispo gestisce questi Registri per conto della Regione Toscana e lavora in rete con gli analoghi Registri istituiti nelle altre regioni italiane, facendo confluire i propri dati negli specifici Registri nazionali gestiti dall’Inail. I dati toscani sui tumori professionali La Toscana è la prima regione ad aver attivato il Registro dei mesoteliomi, nel 1998.
L’idea di istituire questo Registro nacque alla fine degli anni ’80, quando furono identificati 6 casi di lavoratori del tessile pratese, di cui 5 su cernitori: oggi i casi tra cernitori sono ben 56 su 111 lavoratori del settore tessile. Ad oggi, sono 1.258 i casi di mesoteliomi registrati tra i toscani degli anni ’80 ad oggi (prevalentemente maschi: 981 casi, pari al 78%). Per più del 90% dei casi è stato possibile raccogliere informazioni sulla loro eventuale esposizione ad amianto professionale e extraprofessionale : per 897 casi è stata identificata una pregressa esposizione ad amianto (759 in ambito lavorativo; 25 in ambito familiare cioè conviventi con lavoratori dell’amianto, 8 in attività extralavorative e 5 da ricondurre a fonti ambientali). Le aziende della provincia di Livorno sono quelle che hanno sinora espresso la percentuale più rilevante di casi: il 24 % di casi ha avuto una prima esposizione in aziende livornesi. Il settore edile presenta oggi il numero più elevato di casi (173) in relazione alla grande diffusione negli anni passati di materiali per l’edilizia contenenti amianto, a seguire vi sono i casi in lavoratori del tessile (111 casi) , in metalmeccanici (107 casi) e in addetti dei cantieri navali (104 casi). Il Registro dei tumori naso-sinusali è attivo dal 2005.
I casi inseriti nel registro sono 149. Sono in corso le attività per il recupero e controllo della casistica e per la definizione dell’ esposizione. I comparti a rischio per questo tumore maggiormente rappresentati in Toscana sono: il comparto del legno nella zona Pistoiese, Senese e Pisana, quello del cuoio e del calzaturiero nell’Empolese e nel Valdarno inferiore, ed entrambi (cuoio e calzaturiero) nella provincia di Firenze. Il Registro dei tumori a bassa frazione etiologica è attualmente in corso di attivazione, e non è ancora disponibile nessun dato. Sempre stamani, e sempre sul tema della sicurezza sul lavoro, l’assessore Scaramuccia ha partecipato anche al convegno su “Salute e sicurezza nelle concerie”, organizzato a Santa Croce sull’Arno dal Dipartimento della prevenzione della Asl 10 di Empoli, dal Comune di Santa Croce sull’Arno, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni dei conciatori