La casa di cura Poggio Sereno di Fiesole con i suoi 60 posti letto e 34 addetti, nonostante gli incontri avvenuti nel recente passato in Commissione Sanità del Consiglio Regionale, dove sono stati ascoltati sia la proprietà di Poggio Sereno, sia le rappresentanze sindacali che gli esponenti di settore di Confindustria, sembra oggi avviata verso un rapido declino, e 32 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro (medici, infermieri, ausiliari e personale amministrativo) Da quattro anni la convenzione con l’ASL 10 è formalmente scaduta e l’azienda sanitaria provvede solo all’ultimo momento ad effettuare la proroga di anno in anno, lasciando la struttura in un clima di incertezza e la crisi era già ufficializzata dal luglio 2010 con una procedura di mobilità avviata lo scorso febbraio La Commissione Sanità del Consiglio Regionale tornerà sull’argomento con un incontro previsto per il prossimo giovedì 22 settembre 2011.
Il consigliere provinciale del pdL, Samuele Baldini, chiede di sapere "quali notizie possieda l’Amministrazione Provinciale sulla critica situazione in cui si trova la Casa di Cura in virtù del fatto che i lavoratori sono coinvolti nella procedura di Mobilità aperta dall’azienda lo scorso febbraio e quali provvedimenti siano stati attivati e quali intenda ancora attivare l’Amministrazione Provinciale a tutela dei lavoratori e per la salvaguardia della struttura". Allarme lanciato anche dai consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi : "Irresponsabile è il comportamento assunto dalla Asl 10 che ha fatto cassa con risorse destinate alla convenzione di una struttura specialistica.
Assordante è stato il silenzio della Regione Toscana e del Comune di Fiesole". Rifondazione Comunista chiede che sulla vicenda della casa di cura Poggio Sereno "sia fatta luce salvaguardando i lavoratori e l’insieme dei servizi socio sanitari dell’area fiorentina". Calò e Verdi hanno presentato sulla vinceda una domanda d'attualità. Più volte il gruppo di Rifondazione comunista ha interessato l’Amministrazione Provinciale di questa vicenda con specifici atti ispettivi ad agosto 2010, ottobre 2010 e a giugno 2011, esprimendo la propria preoccupazione per come l’ASL 10 procedeva nei rapporti verso una casa di cura che ha sempre fatto fronte alle crescenti necessità di ricovero espresse dai bisogni socio sanitari della popolazione. "Quella di Poggio Sereno è una vicenda emblematica - ancora Verdi e Calò - e soprattutto spicca la disinvoltura con la quale i vertici della Asl 10 hanno agito indisturbati tagliando prima le risorse in un settore nevralgico dell’assistenza, attivando contestualmente una pericolosa crisi occupazionale e una inspiegabile dispersione di ben 60 posti letto.
In questo contesto spiccano due gravi responsabilità istituzionali quella della Regione Toscana e del Comune di Fiesole sede territoriale della Casa di Cura che non sono mia intervenuti verso i vertici della ASL 10 nel chiarire i motivi per i quali si continuava a tagliare risorse verso una esperienza che guarda caso ha sempre lavorato bene in regime di monocommittenza. Chiediamo di sapere gli sviluppi che questa crisi ha avuto ai tavoli procedurali dell’Amministrazione Provinciale anche in virtù del fatto che i lavoratori sono coinvolti nella procedura di Mobilità aperta dall’azienda lo scorso 30 luglio e quali strumenti di sostegno al lavoro, occupazione e salari sono stati attivati" Anche Marco Cordone (Lega Nord) chiede informazioni su un possibile intervento della Provincia di Firenze: “ "Secondo i rappresentanti sindacali, da circa un anno i 32 dipendenti non conoscono la loro sorte e tale incertezza creerebbe tensione all'interno della struttura sanitaria ubicata nella bella villa di Maiano dato che il lavoro è molto impegnativo per la tipologia dei pazienti presi in cura e lavorare in corsia senza conoscere il proprio destino lavorativo non è semplice.
Secondo la segreteria regionale del sindacato Usb nonostante svariati incontri con la Regione Toscana, la Asl, la proprietà e Confindustria, nessuno ha dato rassicurazioni sul futuro di Poggio Sereno malgrado siano stati fatti vari solleciti e siano state espresse specicfiche raccomandazioni dalla Prefettura, durante i tentativi di conciliazione. I lavoratori di Poggio Sereno sono degli eccellenti professionisti nel loro settore ed alcuni sono vicini all'età della pensione rendendo così difficile una loro ricollocazione, sembrerebbe quasi che la sanità toscana volesse rinunciare a questa realtà e a questi professionisti".