Firenze - La Palazzina medicea del Forte Belvedere è stata restituita nella piena disponibilità del Comune e sarà possibile quanto prima la sua apertura al pubblico. E’ quanto ha disposto il Tribunale di Firenze, accogliendo l’istanza presentata dall’amministrazione. Il Forte Belvedere è stato sottoposto a sequestro preventivo nel luglio 2008 nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla morte di Veronica Locatelli, 37 anni, precipitata da un bastione della struttura. Un anno prima era morto il giovane romano Luca Raso. Nell’estate 2010 il tribunale aveva disposto la revoca della misura cautelare ordinando il dissequestro e la restituzione al Comune del Forte, senza però consentire l’accesso al pubblico fino alla completa esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dell’intero complesso.
Nei mesi successivi sono iniziati quindi i lavori inseriti nel Piano generale di sicurezza predisposto dall’amministrazione nel luglio 2010, per un importo di un oltre milione di euro. Quelli alla Palazzina e alle due terrazze adiacenti, dal costo di circa 100 mila euro, sono già stati ultimati a giugno; sono in corso di completamento invece i lavori all’esterno, che comprendono il potenziamento dell’illuminazione (400 mila euro) e il recupero e messa in sicurezza dei bastioni (600 mila euro).
Per questo gli uffici dell’avvocatura avevano chiesto la riapertura al pubblico della Palazzina, per la quale erano già state integralmente eseguite tutte le opere di messa in sicurezza, riapertura che è stata concessa. Il Forte, quindi, sarà presto accessibile, anche se limitatamente alla Palazzina, e gli uffici stanno verificando se sia possibile tenere proprio lì l’assemblea dei Cento luoghi il 28 settembre. “Siamo lieti - commenta l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli - che finalmente un ‘pezzo’ del complesso monumentale del Forte Belvedere sia restituito alla città.
In questi mesi abbiamo seguito scrupolosamente le disposizioni del Piano generale della sicurezza per garantire la fruibilità della struttura senza che più si ripetano tragiche morti come quelle di Veronica e Luca. Presto presenteremo un progetto di recupero culturale del Forte per farne un nuovo fulcro e incubatore contemporaneo della città”.