FIRENZE– “Le tensioni dell’economia europea, la crisi del debito e le debolezze del sistema italiano non potevano non avere riflessi negativi anche a livello toscano. Se a questo aggiungiamo gli effetti della manovra del governo su una ripresa ancora incerta e insufficiente, non c’è da stupirsi che il mercato del lavoro continui a mostrare segni di forte instabilità”. Così l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione commenta gli ultimi dati disponibili sull’occupazione e sugli ammortizzatori sociali in Toscana.
Nel primo trimestre 2011 il numero di occupati rispetto al corrispondente trimestre del 2010 è risultato in aumento del +1,1%, +17.000 unità. Migliore il risultato per le donne, con +1,6% rispetto a quello maschile (+0,7%). In questo trimestre l’occupazione indipendente (+2,2%) si è mostrata più dinamica rispetto a quella dipendente (+0,6%). Nell’insieme, l’aumento occupazionale complessivo rispetto allo tesso periodo del 2010 (+1,1%) è risultato superiore a quello dell’Italia (+0,5%) e del del Centro Nord (+0,6%).
Il tasso di occupazione della Toscana si è attestato al 63%, rispetto al 62,5 di un anno prima. Quello femminile è del 53,8%, quello maschile del 72,4 (rispetto al 53,1 e al 72,1 del 2010). Il tasso di disoccupazione è risultato pari al 6,7% , in discesa rispetto al livello di un anno fa (7,4) che ha rappresentato il picco più elevato del decennio. Il tasso femminile è risultato al 7,8 rispetto al 9,5 dello stesso periodo 2010 e al 6,8% del trimestre precedente. I disoccupati sono in tutto circa 110.000, di cui circa la metà donne (penalizzate maggiormente perchè costituiscono una quota minore degli uomini nell’insieme delle forze di lavoro).
Il calo delle donne classificate come disoccupate va letto anche alla luce dell’elevato numero di scoraggiate, che rinunciano o cercano lavoro in modo meno attivo. Macrosettori: si registra, dopo molti trimestri in negativo, un modesto incremento dell’occupazione nell’industria (+1,9%), mentre le costruzioni denunciano un calo del -2,7%. Nei servizi si confermano le tendenze positive precedenti (+1,0%), con l’eccezione del comparto commerciale (-1,2%), dove è sensibile la diminuzione del personale femminile.
L’occupazione agricola (+7,6%), pur modesta in termini assoluti, si mantiene in fase espansiva. Cassa integrazione: nel primo semestre 2011 ha raggiunto 24 milioni 492mila ore autorizzate dall’Inps, con una flessione del -7,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il calo è derivato dal diverso andamento dei vari trattamenti: -33,2% di Cig ordinaria, +8,2% di Cigs, -2,1% di Cig in deroga. Il numero di posti di lavoro corrispondenti alle ore autorizzate nel semestre è stato di circa 27.700 unità.
Nel complesso, il volume di cassa integrazione resta su livelli elevati, con un forte peso delle ore straordinarie (con maggior rischio di perdita del posto) che raggiunge il 36% del totale. “La bassa crescita e l’incerta dinamica dell’economia – osserva l’assessore Simoncini – mettono a rischio il lieve recupero occupazionale registrato nel primo trimestre 2011. Tutto ci conferma purtroppo che non si può parlare di una inversione di tendenza e tantomeno di ripresa.
La Regione continua a fare la sua parte, nello sforzo sempre più difficile di tener fede alla promessa che, nonostante i tagli e l’assenza di una politica organica da parte del governo centrale, non un euro verrà sottratto alle politiche per l’occupazione e per lo sviluppo. E teniamo ferma la barra sul duplice obbiettivo di salvaguardare l’occupazione e la tenuta sociale ma, nello stesso tempo, potenziare strumenti e opportunità per ridare competitività alle imprese, rendere la Toscana attraente per chi voglia venire ad investire, consolidare e rilanciare su basi innovative la grande industria manifatturiera.
In parte i numeri ci danno ragione. L’occupazione non è crollata nemmeno nei due anni più bui della crisi, grazie agli ammortizzatori sociali, in particolare alla Cassa integrazione in deroga e agli incentivi alle imprese che assumono donne, disoccupati, laureati, stabilizzano contratti a termine e lavoratori espulsi alle soglie della pensione. Tutti incentivi che abbiamo di recente rifinanziato”. Barbara Cremoncini