Firenze – Per adeguare la normativa regionale sulla tutela delle acque alla nuova disciplina nazionale, rispondere ad alcune esigenze tecniche, raggiungere gli obiettivi di qualità previsti dai piani di gestione ed ottimizzare l’utilizzo dei finanziamenti, la commissione Territorio ed ambiente, presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd), all’unanimità, ha licenziato una specifica proposta di legge. E’ stato il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) ad illustrare il testo, soffermandosi cui contenuti principali, come la nuova disciplina per le aree sensibili, che individua procedure e regole precise per ridurre i carichi complessivi di azoto e fosforo, aggiornando il piano stralcio.
Una più puntuale definizione tecnica interessa anche gli scarichi di agglomerati di piccole dimensioni. Per un migliore coordinamento tra i vari enti che hanno competenze nella tutela delle acque dall’inquinamento, è prevista l’istituzione di un comitato di natura tecnica, così come avviene già nella gestione dei rifiuti, composto dai dirigenti responsabili degli uffici regionali, provinciali, comunali e dell’organismo di gestione. Alla luce di un recente parere della Commissione nazionale di vigilanza, la nuova disciplina esclude dal servizio integrato la gestione degli impianti di depurazione che trattano reflui industriali.
Nel caso tali impianti trattino anche scarichi urbani, sarà necessaria la stipula di una convenzione ed il pagamento dei costi di depurazione, sulla base delle tariffe indicate dall’Autorità di ambito territoriale ottimale (Aato). La proposta di legge disciplina anche gli scarichi delle acque di prima pioggia, degli scaricatori di piena, delle acque di restituzione. Viene inoltre introdotta la possibilità di conferire agli impianti i reflui trasportati su gomma, in modo da garantire il servizio anche alle aree limitrofe.