Sono di oggi le le dichiarazioni del nuovo amministratore delegato della Breda, Maurizio Manfellotto, che confermano ciò che avevamo detto all’inizio: la vendita dell’azienda era solo un’ipotesi. Sulla vertenza Eaton la Giunta a la maggioranza regionale di fatto hanno congelato l’acquisto dall’area da parte di Fidi Toscana. La questione impone però di aprire una riflessione più ampia sulla reale capacità degli strumenti regionali e della realtà Toscana di andare a recuperare aree depresse e dismesse, garantendo nuovo sviluppo e nuova occupazione.
“La Eaton, come molte altre realtà industriali da recuperare in Toscana, non si salva con provvedimenti statalisti come quelli proposti dalla Giunta. La nuova IRI Regionale di Rossi – commentano i Consiglieri regionali PdL Salvadore Bartolomei, Jacopo Ferri e Nicola Nascosti -non è la risposta ai problemi di competitività del territorio e del sistema Toscano. C’è bisogno di risposte strutturali che diano il via ad una fase di rigenerazione delle opportunità di investimento nel nostro territorio.
La Regione non può divenire soggetto industriale. Il suo ruolo è ben altro: quello di attuare politiche positive capaci di attrarre capitali freschi e forti in grado di dare alla Toscana e alla provincia di Massa-Carrara in particolar modo, una reindustrializzazione vera, stabile e duratura nel tempo. Tutto il resto è fumo negli occhi se non, addirittura, una vera e propria ingerenza del capitale pubblico”, proseguono gli esponenti del PdL. “Noi di Italia dei Valori, che siamo sempre stati vicini ai lavoratori e abbiamo lavorato a tutti i livelli istituzionali per favorire la continuità di reddito dei lavoratori e la reindustrializzazione del sito, continuiamo a sostenere il progetto di acquisto delle aree della Eaton da parte di FidiToscana, in fede anche a quello che ha detto il Presidente Rossi alla Festa provinciale di Italia dei Valori alla fine di agosto”.
È il commento del Coordinatore provinciale Idv Massa Carrara, Galeano Fruzzetti, dopo lo stop del Consiglio regionale della Toscana per l’ipotesi di acquisto da parte della finanziaria regionale dell’area della Eaton di Massa. Da ormai più di un anno il Gruppo Rdb versa in una situazione di forte crisi, legata a vari fattori gestionali. Durante l’incontro dello scorso luglio presso il ministero dello sviluppo economico, è stato aperto un tavolo di confronto permanente sulla situazione industriale e occupazionale della società, la quale, disattendendo quanto convenuto con il precedente incontro, ha indicato nel documento di valutazione del primo semestre 2011 la chiusura quasi certa di 6 stabilimenti su 12.
Tra queste è a rischio anche lo stabilimento di Montepulciano. “Lo scenario che si è prospettato oggi al tavolo di confronto si è rivelato molto preoccupante, con l'assenza della proprietà e con un amministratore delegato indisponibile a dire più di quanto già non si sapesse, che ha solo confermato incertezze e desiderio di fuga. È evidente che di fronte a un’azienda che non è disposta a informare sui suoi progetti reali, difficilmente le istituzioni possono mettere in campo strumenti di aiuto al risanamento”.
Con queste parole la deputata toscana Pd, Susanna Cenni, commenta l’incontro di oggi, giovedì 15 settembre, presso il Ministero dello sviluppo economico sullo stato di crisi della Rdb di Montepulciano. All’incontro erano presenti i dirigenti dello stabilimento toscano, l’assessore provinciale Tiziano Scarpelli, i rappresentanti della Fillea-Cgil e Filca-Cisl della provincia di Siena, oltre ai tanti rappresentanti sindacali e deputati delle aree interessate dalle sedi del gruppo societario. La Targetti Sankey, storica azienda di illuminazioni architettoniche, rischia di metter sulla strada i 375 lavoratori del gruppo, di cui 69 già in cassa integrazione.
Nella giornata di ieri la Fiom e la Fim hanno chiesto all'azienda di sottoscrivere i contratti di solidarietà, per garantire l'occupazione per un anno, permettendo inoltre ai dipendenti che dovrebbero andare in cig di percepire una retribuzione pari al 90% della normale busta paga. «..L'azienda, durante l'incontro, ha detto inoltre che per rimettere in sesto l'attività, oggi come oggi, ci sarebbero da fare 45 esuberi strutturali. A maggior ragione, quindi, chiediamo -riferiscono i sindacati- i contratti di solidarietà che consentirebbero di prendere tempo e vedere se il mercato si riprende…».
Il prossimo confronto con i sindacati è in programma per il 20 settembre. Il giorno precedente -lunedì 19 settembre- è in programma il tavolo istituzionale con Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze. L’azienda appartenente a Lorenzo e Stella Targetti - vicepresidente della Regione- è dal novembre 2008 che ha messo parte dei lavoratori in cassa integrazione, prima ordinaria, poi straordinaria, una crisi che quindi non inizia oggi , ma drammaticamente si aggrava. Denuncia sempre la RSU: «…Ormai chi poteva andare in pensione è già andato…», «…Siamo tutti abbastanza giovani, sposati, con figli.
Come faremo a tirare avanti?..».