Firenze – Si chiama Net-VisualDEA il progetto sperimentale varato per ora in quattro aziende, per ridurre i tempi di attesa al pronto soccorso e migliorare il flusso dei pazienti tra pronto soccorso e aree di degenza. Il progetto, approvato di recente dalla giunta, verrà sperimentato nelle Asl 10 di Firenze, 2 di Lucca, 4 di Prato, e nell’azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, per essere poi progressivamente esteso a tutte le le aziende toscane. Una delle criticità che determinano spesso lunghe attese al pronto soccorso è il “collo di bottiglia” rappresentato dai pazienti in attesa di ricovero, che tardano ad essere accolti nei reparti.
Da qui la necessità di ottimizzare questo flusso e accelerare il più possibile il passaggio dal pronto soccorso alle aree di degenza, liberando quindi spazi e letti nel pronto soccorso e riducendo così le attese di tutti i pazienti: quelli che ancora attendono di essere visitati, quelli che, già visitati, devono eventualmente essere ricoverati, e anche quelli che devono essere dimessi. Il progetto Net-VisualDEA prevede un’attenta pianificazione del percorso dei pazienti dal DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) ai reparti di degenza, attreaverso l’utilizzo di una serie di tecniche di “operation management”, applicate in questo caso alla sanità.
Nel DEA, nei reparti, nella direzione di presidio saranno collocati dei pannelli cartacei in cui la situazione dell’occupazione dei letti verrà aggiornata costantemente. Il modello, chiamato “Visual Hospital”, consente una consultazione visiva della situazione dei singoli pazienti nelle varie aree di degenza e in tutto l’ospedale. Alla rilevazione, che avverrà due-tre volte al giorno, seguiranno le immediate decisioni sugli interventi da attuare per velocizzare al massimo tutti i passaggi della “catena”: le dimissioni dei pazienti che devono lasciare i reparti, l’ingresso dei pazienti dal pronto soccorso ai reparti, l’accesso di nuovi pazienti al pronto soccorso. “Negli ultimi anni la Toscana ha promosso fortemente il cambiamento organizzativo all’interno degli ospedali, per dare risposte sempre più adeguate alle esigenze di qualità ed efficienza dell’assistenza – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Uno degli ambiti in cui maggiormente si sono concentrati gli sforzi è il DEA, che rappresenta la porta di accesso principale dell’ospedale, e come tale risente di più di tutte le criticità che possono verificarsi nella complessa organizzazione dell’ospedale.
In molte realtà esistono già le positive esperienze della discharge room. Il progetto varato ora in quattro aziende vuole migliorare ancora il percorso del paziente, accelerando tutti i passaggi e riducendo, tra l’altro, anche i giorni di degenza inappropriati”. In ognuna delle quattro aziende che partecipano al progetto verranno creati altrettanti laboratori in cui avviare la sperimentazione. Tra i quattro laboratori si formerà una comunità virtuale per lo scambio e la condivisione delle rispettive esperienze, e una riflessione attiva che generi azioni di miglioramento.
Entro settembre si concluderà la formazione degli operatori, e già entro dicembre si attendono i primi risultati in termini di riduzione delle attese, e anche delle giornate di degenza improprie che finora si verificano a causa di una carente programmazione delle attività. I primi risultati di una fase pilota avviata nella Asl 10 di Firenze sono incoraggianti: eliminando ritardi ed attese per il paziente (attesa della risposta degli esami, attesa dell’ambulanza, del posto in struttura, etc.), si è ridotta di un giorno la degenza media nell’arco di tre mesi.