Firenze - I consiglieri provinciali del Pd hanno presentato una mozione contro la "cancellazione" delle festività civili del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno. Il Governo infatti con decreto legge ne ha stabilito una diversa collocazione temporale (spostandole al venerdì o lunedì) o l’accorpamento ad una domenica. Ma quelle date sono "fondamentali per la nostra nazione, per la sua identità e per i sui valori democratici e costituzionali". Le ricorrenze civili, peraltro nel nostro Paese molto contenute nel numero, vanno celebrate con attenzione e rispetto, "perché parlano a tutti, alla ragione stessa del nostro stare insieme, e perché i valori che esse affermano non siano ridotti ad un momento residuale".
Il Governo con le forze in carica, peraltro, "non ha mai riconosciuto il valore fondante della data del 25 aprile per la riconquistata democrazia". Appare "pretestuoso pensare di risanare il bilancio dello Stato abolendo queste festività, tenuto conto che l’impatto economico che ne deriverebbe è del tutto incerto per stessa ammissione del Governo". La ricchezza di un Paese, infine, non è "misurabile soltanto in termini di Pil ma anche di tempo che i lavoratori e le lavoratrici hanno da dedicare ai propri affetti, alle cure della famiglia, alla crescita culturale propria e dei figli".
La logica che ispira "anche questa parte della manovra è punitiva verso il mondo del lavoro". Appello al Presidente della Repubblica, al Governo stesso e al Parlamento perché vi sia un effettivo ripensamento sulle feste civili. Invito al Presidente della Provincia "a farsi interprete presso l’Unione delle Province Italiane di una iniziativa a difesa delle festività civili della Repubblica".