“Garanti sì, ma che sulla moschea tutto prenda una piega già definita, in barba a quelle che sono le opinioni dei fiorentini. Tra i nomi che stanno circolando vediamo troppi personaggi legati a doppio filo alla sinistra o espressioni di un solidarismo ideologico. Pochi, pochissimi i candidati capaci di portare un contributo in grado di problematizzare la questione e offrire un punto d’osservazione diverso. E’ questo il gran lavoro per cui la Sociolab riceve fior di quattrini dalla Regione Toscana?” Così il consigliere regionale del PdL Tommaso Villa ha commento le prime indiscrezioni sui nomi che andranno a comporre la commissione dei garanti incaricata di monitorare il percorso partecipativo sulla realizzazione della moschea. “Accanto ai nomi di personaggi di chiara fama e certamente qualificati per poter svolgere al meglio l’eventuale incarico – spiega Villa - ce ne sono alcuni altri che lasciano interdetti, a meno che non si voglia gestire politicamente la questione: solo così si spiegherebbe la presenza nella rosa dei candidati, ad esempio, della vicepresidente della Giunta regionale Stella Targetti.
Circa altri nomi, quale quello di Margherita Hack, al di là della sua appartenenza politica ci domandiamo quale competenza rappresenti. Siamo certi – incalza il consigliere PdL - che personaggi come Magdi Cristiano Allam o Souad Sbai possano a buon titolo essere inseriti in questa rosa di candidature, in ragione della loro conoscenza del tema. O almeno, verrebbe da dire, per un diritto di tribuna che garantisca la presenza di diverse prospettive. Il tutto nell’attesa di conoscere nel dettaglio il percorso partecipativo ideato – alla modica cifra di 75mila euro – dalla Sociolab, a partire dalle assemblee pubbliche: quante saranno? Da chi e dove saranno organizzate? Chi le terrà? Il rischio che si voglia incanalare il dibattito sulla moschea lungo un filone ideologico e fintamente partecipativo è purtroppo sempre più concreto”, conclude Villa.