«2.000 firme non possono decidere per i 400.000 abitanti di Firenze. Se si vuol dar vita a un serio percorso partecipativo, allora siamo pronti al referendum». Lo affermano il Consigliere regionale del Pdl e Coordinatore regionale della Giovane Italia Tommaso Villa e il Coordinatore fiorentino sempre della GI Andrea Badò, che così commentano le ultime novità sulla realizzazione di una moschea a Firenze. Villa e Badò informano che anche il Pdl sta proseguendo nella sua campagna informativa sulla moschea, tanto che anche nei prossimo giorni Firenze sarà punteggiata da gazebo in piazza Dalmazia (sabato con orario 10-13), piazza Acciaioli (sabato, 10-13) e via Roma (domenica dalle 15 alle 19.30).
Intanto, però, hanno che dire sulla raccolta firme che la Regione ha appena accettato: «Ovviamente noi rispettiamo ogni petizione nonché le parole dell’Imam Izzedin – dichiarano – ma crediamo che ogni dibattito sulla moschea debba essere chiaro e aperto alla politica locale. E se non basterà, dopo aver visto il progetto reale che dovrebbe arrivare a fine anno e dopo aver finalmente avuto un’opinione da Renzi che fino ad oggi si è furbescamente sottratto dall’assunzione di posizioni forti, decideremo cosa fare.
Compresa l’ipotesi di promuovere un referendum cittadino per far decidere Firenze». Ma per cosa si batte il Pdl, anche con i Promotori della Libertà e la Giovane Italia? «Noi siamo contro una moschea invasiva e poco trasparente nella sua realizzazione. Infatti: chi darà i finanziamenti? Da dove provengono? Quali attività saranno svolte all’interno? Le preghiere saranno in lingua italiana? Noi siamo per la libertà di culto come da Costituzione, ma senza che questa limiti la nostra, di libertà». Anche sul contributo della Regione Villa e Badò dissentono: «Siamo contro questo presunto percorso partecipativo finanziato dalla Regione – spiegano – innanzitutto perché 75.000 euro sono tanti, troppi per un percorso un po’ avvolto nella nebbia.
Ci incuriosisce sapere chi saranno i 10 saggi che comporranno tavolo garanzia. E qui non c’entra alzare o meno la voce. Noi stiamo esprimendo le nostre opinioni, come abbiamo il dovere di fare in quanto partito democraticamente eletto che tutela le posizioni del proprio elettorato. Chiediamo solo che si parli di moschea in modo intelligente. Per questo – concludono – sabato e domenica saremo in piazza ancora con i nostri gazebo per dire no ad una Moschea imposta dall’alto o attraverso forme di partecipazione dubbie.
Il nostro via libera potrà andare solo a una moschea edificata nel rispetto della città e dei fiorentini. Altro che minareti».