L’Autorità per la partecipazione della Regione Toscana, Prof. Rodolfo Lewanski, ha firmato, alcuni giorni fa, i decreti di finanziamento dei percorsi di partecipazione sostenuti dalla Regione alla scadenza del 31 marzo. Tra questi spicca, con un finanziamento di con 75.000 euro, quello promosso dalla Comunità islamica di Firenze e Toscana. La Toscana ha infatti, prima in Italia, dal 2007 una legge regionale (legge 69/2007) che sostiene e finanzia percorsi di discussione strutturati promossi da enti locali, associazioni, scuole, su tematiche di interesse comune sulle quali si vuole discutere insieme ai cittadini.
Sono numerosi i comuni e gli altri enti locali che hanno attivato percorsi per discutere di governo del territorio, per scegliere come spendere alcune voci del bilancio comunale, per decidere insieme come riqualificare una piazza o un’area pubblica. La legge però sostiene anche i cittadini che, riuniti in associazione, vogliano promuovere e discutere di un tema di interesse comune, per farlo è necessario raccogliere firme in un numero proporzionale alla popolazione cittadina. Nel caso di Firenze si tratta dello 0,5% dei cittadini, vale a dire circa 2.000 firme che la Comunità islamica ha raccolto non solo tra i propri fedeli ma anche tra cittadini residenti a Firenze non di fede islamica. Di cosa si discuterà nel percorso di partecipazione e come Obiettivo del percorso di partecipazione è aprire un confronto pubblico, che coinvolga vecchi e nuovi residenti, cittadini musulmani e non, sul tema della realizzazione di una moschea a Firenze facendo emergere bisogni, aspettative, timori e priorità di ciascuno.
Le indicazioni che emergeranno al termine del processo di ascolto e coinvolgimento della cittadinanza potranno offrire all’amministrazione comunale elementi utili a supporto delle scelte che questa sarà chiamata a compiere sulla questione. “Per la Comunità islamica fiorentina – dice il presidente della Comunità Izzedin Elzir – l’opportunità di organizzare un dibattito informato e strutturato è molto importante. Noi desideriamo, infatti, un luogo di culto dignitoso e accogliente ma che sia condiviso dalla città e dai suoi abitanti.
La legge sulla partecipazione ci offre l’opportunità di confrontarci con la città in modo più approfondito”. Il percorso di partecipazione, così come indicato, dalla legge viene gestito da un soggetto terzo esperto in quest’ambito. In questo caso si tratta di Sociolab di Firenze che seguirà, per conto della Comunità, il progetto finanziato dall’Autorità regionale. Il progetto “una moschea per firenze: è possibile parlarne senza alzare la voce?” si articolerà in tre fasi successive.
La prima fase, che si apre col mese di giugno e che proseguirà fino all’estate, è indirizzata alla preparaizone del materiale informativo. In questa fase saranno anche individuati, i componenti del “tavolo di garanzia”, circa 10 “saggi”che seguiranno tutte le attività del percorso di partecipazione con il compito di validare la correttezza e l’esaustività del materiale informativo prodotto; garantire che si creino le condizioni per la piena espressione di tutti i punti di vista; individuare i criteri per la selezione dei partecipanti. “Poiché si tratta di un tema delicato – spiega Barbara Imbergamo di Sociolab – l’identificazione dei componenti del tavolo sarà una fase essenziale e particolarmente sensibile del progetto.
Per costruire il tavolo incontreremo i principali portatori di interessi e opinioni sul tema, quelle più critiche e quelle meno critiche, per stabilire insieme chi sono le persone più adeguate a svolgere questo ruolo di garanzia.” Tra gli altri strumenti, in costruzione in questa fase, c’è anche il sito web dedicato al percorso che sarà on line intorno alla fine di giugno e che sarà costantemente aggiornato e dal quale si potrà scaricare il materiale via via disponibile. Il cuore del percorso La seconda e la terza fase del percorso ne costituiscono il momento centrale.
Nella seconda fase del percorso, che si aprirà nel mese di settembre, saranno organizzati incontri in ognuno dei 5 quartieri di Firenze ai quali potranno partecipare tutti i cittadini interessati per lavorare in piccoli tavoli di lavoro. Gli incontri saranno moderati da facilitatrici esperte e saranno finalizzati a far emergere primi spunti per l discussione della fase successiva: criticità, dubbi, curiosità, opportunità in relazione all’ipotesi della realizzazione di una vera e propria moschea in città.
I cittadini potranno fare presente quali sono le informazioni di cui sentono la necessità, i timori che legano all’ipotesi di una moschea, le loro opinioni a favore o contrarie saranno ascoltate e raccolte e saranno riportate in rapporti pubblici che saranno consegnati ai cittadini e resi pubblici sul sito web. Con la terza fase del percorso si entra nella fase deliberativa vera e propria: saranno infatti circa 150 cittadini ad incontrarsi in tre successive serate di discussione nelle quali potranno discutere confrontarsi sul tema.
Le modalità di lavoro utilizzeranno strumenti di tipo deliberativo: i cittadini estratti lavoreranno suddivisi in piccoli gruppi di discussione moderati da facilitatrici esperte e potranno alternare momenti di discussione a momenti di approfondimento in presenza di esperti. Circa 1/5 dei cittadini chiamati a discutere saranno residenti di fede islamica ma la maggior parte saranno cittadini residenti a Firenze non musulmani estratti a sorte dall’Università di Siena. La scelta di selezionare i cittadini tramite campionamento casuale è stata caldeggiata dallo stesso Rodolfo Lewanski, Autorità regionale per la partecipazione, poiché, come ha sottolineato in più occasioni, questa contribuisce a rendere più robusto e credibile un percorso.
Così facendo infatti difficilmente si potrà ritenere che alla discussione abbiano preso parte solo gli appassionati del tema. I cittadini saranno infatti stratificati per genere ed età in modo da rappresentare pienamente la popolazione fiorentina. Come si conclude il percorso Al termine del percorso Sociolab, che lo seguirà in tutte le sue fasi, stenderà un rapporto che riporterà tutte le indicazioni dei cittadini. Il finanziamento Il finanziamento regionale, come in tutti gli altri percorsi finanziati, servirà per organizzare il percorso: saranno pagati i consulenti che si occuperanno di raccogliere le informazioni, preparare e stampare il materiale informativo, organizzare e facilitare i momenti di ascolto e di discussione, organizzare e pubblicizzare gli incontri, documentare e stendere dei rapporti intermedi e un rapporto finale del percorso.
Tutte le spese saranno ufficialmente rendicontate alla Regione per poter ricevere il contributo. Per informazioni potete contattare Sociolab 055-667502 e chiedere di Barbara Imbergamo (3358446180) e Silvia Givone (3498423318).