"I primi sei mesi dall'impegno assunto dal Presidente di Montedomini di riutilizzare tutte le apparecchiature acquistate per il servizio Telecare e mai messe in funzione, sono trascorsi senza che sia stata presa alcuna iniziativa. Ci chiediamo se qualcosa non sarebbe stato possibile fare magari per fronteggiare l'emergenza caldo che colpisce, come sappiamo, particolarmente gli anziani". Questo quanto dichiarato dal consigliere del PdL, Francesco Torselli. "Dopo aver scoperto - spiega Torselli - oltre 2miioni e mezzo di macchinari acquistati da Montedomini utilizzando soldi pubblici destinati allo sviluppo di servizi sanitari per anziani e mai utilizzati, abbandonati in condizioni fatiscenti nei sottoscala della struttura, l'attuale Presidente si impegnò nell'inverno scorso a riutilizzare nel giro di due anni tutti i macchinari e sanare, in questo modo, almeno parte dell'orribile spreco di denaro.
Ma ad oggi - aggiunge ancora l'esponente del PdL - niente è stato ancora fatto, se non riordinare e rendere più presentabili le attrezzature. Montedomini sta effettivamente lavorando ad un progetto di recupero di queste apparecchiature o no? Mi chiedo - conclude Torselli - se le apparecchiature non sarebbero potute essere utilizzate già in questo periodo, per fare fronte all'emergenza caldo che sta colpendo la nostra città e particolarmente gli anziani. Nessuno ci ha pensato oppure le apparecchiature pagate a peso d'oro per fare chissà quale avveniristico servizio, non sono buone neppure per questo? Attendiamo risposte concrete sia da Montedomini, sia dall'assessore Saccardi: a che punto è il recupero delle apparecchiature?" "Apprendiamo che la creazione del nuovo Torregalli parrebbe attualmente bloccata da oggettivi problemi di bilancio connessi alla lievitazione di costi per la realizzazione.
Sorgono a questo punto oggettive preoccupazioni, per altro mai sopite, da parte di questa amministrazione sul trasferimento di quella nuova sede del reparto di riabilitazione motoria ancora in essere presso Montedomini" Lo ha detto il consigliere Stefano Bertini. "Come si è già avuto modo di evidenziare poco tempo addietro - continua Bertini- il problema è assai grave poiché quel servizio opera da anni con risultati eccellenti e rappresenta un punto di riferimento assolutamente irrinunciabile per la Toscana.
Già il passaggio di tale servizio dalla ASL alle mani private dell’Istituto Don Gnocchi suscita gravi perplessità in ordine alla oggettiva continuazione di quelle prestazioni i cui costi graveranno sull’utenza, una utenza peraltro costituita da persone anziane non autosufficienti; questi attuali aumenti di bilancio costituiscono un ulteriore allarme nel senso che non è oggettivamente dato di comprendere se tali cause riguardano anche il trasferimento del PRIM come più volte invece assicurato, pur con tutte le prove che abbiamo evidenziato, dall'assessore"