Le prediche di Girolamo Savonarola, venerdì 12 agosto ore 21.30, nell'adattamento di Stefano Massini e con Don Andrea Gallo al Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca) all'interno della rassegna di teatro di narrazione "Il palco della memoria", seconda edizione. Ha debuttato la scorsa primavera Io non taccio, il nuovo spettacolo teatrale prodotto dalla Promo Music di Bologna, scritto da Stefano Massini e dedicato alla figura del predicatore Girolamo Savonarola, magistralmente impersonato da Don Gallo.
Un reading in cui gli scritti del frate domenicano Savonarola, passato alla storia per le feroci invettive contro la corruzione e il degrado morale in cui verteva la chiesa romana e la società della fine del quattrocento, e per questo scomunicato da Alessandro VI e condannato al rogo in pubblica piazza per eresia, prendono corpo e voce nell’interpretazione di Don Andrea Gallo, il “prete anarchico”, da sempre in prima linea in difesa degli ultimi e degli emarginati. Una perseveranza in difesa dei più deboli, quella di Don Gallo, senza nessun timore di entrare in conflitto con la dottrina ufficiale della chiesa, con la società o la cultura dominante, che lo avvicina ulteriormente alla figura incorruttibile del predicatore ferrarese.
Io non taccio, offre l’occasione per scoprire la straordinaria modernità di scritti di cinque secoli fa che alla luce delle cronache di questi giorni, appaiono sorprendentemente attuali. Le musiche originali, composte da Valentino Corvino grazie ad un sapiente lavoro di ricerca sulle sonorità della musica sacra della fine del quattrocento, attualizzate attraverso elaborazioni elettroniche, saranno eseguite in scena da C-Project, l’ensemble che dal 2004 ad oggi accompagna le più importanti produzioni Promo Music, come il celebre Promemoria di e con Marco Travaglio. Don Andrea Gallo Andrea nasce a Genova il 18 Luglio 1928.
Fin dall'adolescenza sente fortemente il richiamo della lezione di Don Bosco e della sua dedizione a vivere a tempo pieno "con" gli ultimi, i poveri e gli emarginati, per sviluppare un metodo educativo che ritroveremo simile all'esperienza di Don Milani, lontano da ogni forma di coercizione. Attratto dalla vita salesiana, inizia il noviziato nel 1948 a Varazze, proseguendo poi a Roma il Liceo e gli studi filosofici. Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici; la dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe, in un clima per lui insopportabile, a ritornare in Italia l'anno dopo.
Prosegue gli studi ad Ivrea e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Un anno dopo, viene nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori; in questa esperienza cerca di introdurre un’impostazione educativa diversa, dove fiducia e libertà tentavano di prendere il posto di metodi unicamente repressivi. Viene destinato in qualità di vice parroco alla chiesa del Carmine dove rimarrà fino al 1970, anno in cui verrà "trasferito" per ordine del Cardinale Siri.
Per la sua chiara collocazione politica, la parrocchia diventa un punto di aggregazione di giovani e adulti, di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà per i più poveri, per gli emarginati che trovano un fondamentale punto di ascolto. Qualcuno disse che Andrea era oramai sfacciatamente comunista e le accuse si moltiplicarono affermando di aver passato ogni limite: la Curia decide per il suo allontanamento dal Carmine. Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, ed insieme ad un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto, che nel 2010 ha festeggiato 32 anni di attività.