Dopo quarant’anni la polemica tra il Comune e lo Stato centrale riguardo agli insegnanti dell’Istituto tecnico Leonardo da Vinci è finita. Lo ha affermato il sindaco Matteo Renzi dopo la comunicazione ufficiale da parte del ministero dell’Istruzione, due giorni fa, che fa sì che da ora in poi le competenze sull’Iti passino allo Stato, con un risparmio per il Comune di circa 11 milioni di euro l’anno. “Finalmente - ha detto Renzi - , e di questo ringrazio in particolare il ministro Mariastella Gelmini, saniamo la ferita amministrativa per la quale era il Comune a pagare gli insegnanti che svolgevano una funzione statale.
Una annua spesa rilevante, pari al 5% della spesa del personale comunale nel suo complesso”. “Quando si parla di questioni concrete - ha aggiunto - è giusto che le Istituzioni lavorino insieme, nel rispetto dei singoli ruoli. Il Comune di Firenze lavora sui fatti nell’interesse della città. Ne sono esempio gli accordi chiusi in questi giorni, dalle autostrade alle ferrovie, e quelli relativi al contributo di soggiorno e alla card unica museale”. I primi effetti dell’accordo cominceranno a partire da settembre.
Al momento gli insegnanti dell’Iti da Vinci sono 192. Nessuno perderà il posto o diventerà precario: cambierà sostanzialmente solo il ‘datore di lavoro’ ma non funzioni e ruoli. Nel complesso, quando l’intera operazione sarà andata a regime, il risparmio per il Comune è stimato sui 150 milioni di euro. «Siamo arrivati alla conclusione di una vicenda antica, tutelando le prerogative del personale e restituendo alla città 11 milioni di euro per i servizi». E’ quanto ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, dopo la firma del decreto interministeriale da parte di Istruzione, Tesoro e Funzione pubblica che trasferisce definitivamente le competenze sull’Isis Leonardo da Vinci allo Stato.
«Non posso che esprimere grande soddisfazione - ha spiegato l’assessore - per il lavoro svolto dal personale dell’assessorato, dall’Ufficio scolastico regionale, nella persona della direttrice Angela Palamone e dagli uffici del Miur, che ha sostenuto l’impegno del Sindaco. Un lavoro intenso e difficile, portato avanti con determinazione, che ha condotto a un risultato davvero importante per la città di Firenze. In tutti gli incontri per studiare le modalità del passaggio dell’istituto allo Stato – ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi – abbiamo sempre ribadito la necessità di avere garanzie precise per la tutela giuridica del personale e perché alla Toscana fossero destinati posti aggiuntivi, senza intaccare gli organici già previsti per la Toscana, ottenendo ampie rassicurazioni».
«Nel 2007 – ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi – la precedente amministrazione aveva sottoscritto un protocollo con il Ministero che prevedeva una sostituzione graduale dei professori che, una volta concluso il proprio rapporto di lavoro, sarebbero stati sostituiti da docenti statali. Un processo che si sarebbe esaurito nel giro di circa 20 anni e, per completare il passaggio, il Comune avrebbe dovuto spendere una cifra superiore a 150 milioni di euro, sottraendoli ad altri servizi essenziali per la città.
Un impegno non dovuto e di competenza dello Stato, su cui ricade l’onere dell’istruzione superiore. Adesso la procedura si completerà nell’arco di un biennio». «Auspico – ha proseguito l’assessore - che contestualmente a questo accordo, la Provincia possa farsi carico delle strutture dell’Isis Leonardo da Vinci, così come già previsto nel protocollo del 2007, in modo da poter ricominciare a programmare gli interventi sugli edifici». «Questa importante assunzione di responsabilità da parte ministero – ammette Rosa Maria Di Giorgi – comporterà un alleggerimento del bilancio comunale importante per valorizzare e mantenere inalterato il livello qualitativo e quantitativo dei servizi che offriamo quotidianamente ai cittadini.
Risorse che ci permetteranno di proseguire il processo di riorganizzazione del servizio nidi, dei servizi di sostegno all’handicap e della scuola dell’infanzia, così come già comunicato negli incontri con la Rsu comunale. Un argomento che sarà al centro anche dell’incontro della delegazione trattante con la Rsu del Comune in programma mercoledì 10 agosto. In una prospettiva di medio e lungo termine, infatti, se abbiamo a cuore il progressivo e costante ampliamento dei servizi ai cittadini, l’amministrazione dovrà sempre più assumere un ruolo di controllo e organizzazione, garantendo così la qualità e verificando con sempre più attenzione le modalità con cui i servizi vengono erogati, più che di gestione diretta». “E’ un ottimo risultato, giunto dopo molti tentativi di questi anni.
Si tratta di un giusto accordo che compensa parzialmente i tagli di 32 milioni nei trasferimenti statali che il bilancio del Comune del 2012 registrerà rispetto allo scorso anno”. Lo afferma il vicesindaco Dario Nardella, in merito al passaggio dell’Iti dal Comune allo Stato. “Questo passaggio - spiega Nardella - non è un disimpegno da parte dell’amministrazione comunale ma una giusta correzione di rotta rispetto alla ripartizione delle competenze tra Enti locali e Stato.
Per la città, inoltre, l’Istituto Leonardo da Vinci rimarrà lo storico punto di riferimento per la formazione dei nostri ragazzi e per la costruzione di figure professionali moderne ed innovative come apprendisti, operai specializzati, tecnici oltre che per futuri dirigenti ed imprenditori. Lo sviluppo economico di una città passa prima di tutto dalla formazione, sarà nostra cura continuare ad offrire ai diplomati l’opportunità di entrare in contatto con le imprese e il mondo del lavoro del territorio”.
“Nelle prossime settimane - conclude - il Comune di Firenze seguirà il passaggio del personale con attenzione per garantire una transizione corretta e serena per i docenti coinvolti”. “Con parte del risparmio garantito dal passaggio dell’Iti allo Stato, il Comune sani i gravissimi problemi strutturali in cui da anni versa l’Istituto, a partire dall’amianto nelle classi. Un atto doveroso nei confronti degli studenti, dopo anni di scaricabarile su chi, tra Provincia e Palazzo Vecchio, fosse responsabile delle pessime condizioni dell’Iti”.
Così il consigliere regionale Giovanni Donzelli a commento della notizia. “Di fronte a questa emergenza siamo stati costretti ad assistere ad un penoso e vergognoso rimpallo di responsabilità tra istituzioni e singoli, con protagonisti principali, Matteo Renzi, ex presidente della Provincia e attuale sindaco, e Giovanni Di Fede, ex portavoce del sindaco Domenici e attuale assessore provinciale all’edilizia scolastica”, prosegue il consigliere regionale del PdL. “Il passaggio dell’Iti dal Comune allo Stato non è un successo personale di Renzi, ma di tutta la città.
Era nei nostri programmi elettorali, ed è stato realizzato grazie all’impegno del PdL locale e nazionale. Quel che ci spaventa è sapere come Renzi utilizzerà i soldi risparmiati, ma ciò non dipende più né dal Governo né dal PdL. Confidiamo che siano utilizzati in primis per togliere l’amianto dalle classi dell’Iti e quindi per ulteriori lavori utili a tutti i fiorentini, e non per promuovere la realizzazione di nuove edizioni del ‘Genio fiorenzino’ o aumentare ulteriormente il suo staff personale, da codazzo da prima Repubblica, conclude Donzelli. “Una ulteriore riprova della concretezza del lavoro svolto dal sindaco Renzi e, in questo caso, dall’assessore Di Giorgi”.
Così il presidente della commissione cultura e istruzione Leonardo Bieber (PD) giudica la notizia della comunicazione da parte del Ministero che le competenze sull’Iti Leonardo da Vinci passano dall’amministrazione comunale allo Stato, con un risparmio per il Comune di 11 milioni di euro l’anno. “Si tratta di un altro obiettivo centrato dal Comune di Firenze grazie alla corretta e fattiva collaborazione con le Istituzioni – ha aggiunto Bieber –. Importante, in questo passaggio, non solo il notevole risparmio di risorse per l’amministrazione, che si vede sollevare da un fardello che aveva sin qui portato impropriamente sulle spalle - da 40 anni la città aspettava questo passaggio - ma anche le garanzie che il sindaco Renzi ha fornito riguardo al futuro dei 192 docenti”. “Anche in questa occasione, così come accaduto per il tempo pieno nell'anno precedente, il ministro Gelmini ha dimostrato senso di responsabilità.
Adesso le risorse che rimarranno a disposizione del Comune dopo l'accordo siglato con il Governo per il passaggio del personale dell'ITI, siano utilizzate per garantire i servizi all'infanzia e ridurre le liste di attesa per gli asili nido”. Questo quanto dichiarato dal consigliere del PdL Emanuele Roselli. “Il Governo ha fatto ancora una volta la sua parte, sbloccando una situazione che da anni impegnava un numero importante delle risorse del Comune. Adesso tocca alla Provincia e al centrosinistra, fare qualcosa per la città e per l'ITI: firmi l'accordo per il passaggio dell'immobile e avvii un intervento serio di riqualificazione della struttura – ha aggiunto il consigliere del centrodestra –.
Il Comune da anni si sta facendo carico della manutenzione ordinaria dell'immobile investendo centinaia di migliaia di euro, tutto ciò a causa di un vergognoso ostruzionismo da parte della Provincia governata dal centrosinistra. Da una parte quindi abbiamo un Governo che fa la propria parte portando grandi benefici, anche in termini economici alla città, dall'altra una Provincia che continua a fare orecchi da mercante non facendosi carico della struttura che ospita l'ITI”. “Nonostante il periodo di ristrettezze economiche il Ministro Gelmini e il PdL hanno fatto la loro parte.
Adesso quei soldi, circa 10 milioni di euro, siano utilizzati dal Comune per garantire un servizio di qualità, a provvedere alle sostituzioni del personale e a ridurre le liste di attesa per i servizi all'infanzia” ha osservato ancora il consigliere. “Il Comune fino ad oggi si trovava in forte difficoltà riguardo la possibilità di garantire le sostituzioni del personale nelle strutture direttamente, poiché da tempo era stato sforato il tetto massimo del 40% di spesa per il personale. Adesso con il passaggio delle 160 persone dal Comune al Governo, il Comune può prendere un po’ di respiro: i posti che si libereranno quindi, siano utilizzati per garantire il personale adeguato nelle strutture educative e non per altre chiamate ad personam che hanno caratterizzato i primi mesi dell'amministrazione Renzi”.
“Sono risorse che il Governo ha lasciato al Comune per il bene della città, e non per logiche di palazzo o di consenso, che troppe volte hanno prevalso sul bene comune e l'interesse dei fiorentini” ha concluso Roselli. E' dei giorni scorsi la notizia che alla Toscana sarebbe assegnato un contingente aggiuntivo di docenti per tutti gli ordini di scuola pari a 250 unità. Di questi però -precisa la FLC CGIL della Toscana e di Firenze- 80 sarebbero riservati al passaggio del personale comunale dell'Istituto Tecnico L.
Da Vinci di Firenze allo Stato. Spiega così il sindacato che di fatto l'aumento di organico dei docenti risulta essere solo di 170 unità: infatti gli 80 sono docenti che già operano nella scuola, pagati fino ad oggi dal comune di Firenze e che dal primo settembre 2011 verranno pagati dallo stato non creando ulteriori posti in più. Tale operazione viene realizza per un risparmio economico per il Comune di Firenze, ma non conferisce nessun miglioramento alla qualità del servizio offerto dalla scuola del territorio toscano.
Le esigenze in Toscana sono molto superiori ai 170 posti concessi: solo per accogliere le richieste di tempo pieno, nella scuola primaria, occorrerebbero 181 docenti e solo la Provincia di Firenze, attraverso il tavolo provinciale istituzionale appositamente creato, aveva chiesto 300 docenti e 50 unità di personale ATA per tutti gli ordini di scuole. Tenuto conto che in questo istituto i docenti a carico del Comune sono attualmente circa 200 c'è poi da domandarsi quali procedure si seguiranno per selezionare gli 80 che passeranno dal Comune allo Stato, a 20 giorni dall'inizio della scuola.
Quando si avviserà il personale che attualmente è in ferie e non sa assolutamente niente di tali operazioni?