«E' l'11 settembre la data che sarebbe stata scelta dalla Regione Toscana per l'inizio dei tagli previsti ai treni della linea lenta Firenze-Arezzo e del Valdarno». Lo afferma il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, che aggiunge: «E' una data assurda, alla vigilia della riapertura delle scuole e lontana dal cambio di orario ferroviario di dicembre, cosě che saranno maggiori i disagi per centinaia di pendolari del Valdarno fiorentino, in particolare delle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, S.Ellero e Pontassieve, dove ci sarŕ il taglio dei treni, di cui ancora non si conosce il numero totale, da 14 a 20».
Il portavoce dei pendolari non è convinto dalle rassicurazioni della Regione, riguardo ai tagli che non toccheranno i treni negli orari delle cosiddette "fasce pendolari", cioč fra le ore 7-9 e le 16-18. «E' vero che dopo le ore 9 sono pochi i pendolari sui treni sulla linea lenta - conferma Da Re - ma perň saranno tagliati treni fra le ore 14 e le 16 e dopo le 19, quando sono molti i pendolari in circolazione, che saranno di piů di quel 20% previsto dalla Regione e concentrati su alcune stazioni specifiche».
Il portavoce dei pendolari ha inoltre saputo che a fine maggio ci sarebbe stato l'incontro fra Regione, Provincia di Firenze, sindaci del Valdarno fiorentino, dove si sarebbe parlato e concordata la scelta dei tagli ai treni. «Se due mesi fa i sindaci del Valdarno sono stati messi a conoscenza dei tagli - sottolinea il portavoce dei pendolari - perchč non ne hanno parlato per tempo con i pendolari, loro concittadini? E perchč - conclude Da Re - i sindaci hanno accettato le scelte della Regione senza proporre limitazioni ai tagli del pomeriggio oppure alternative come la riduzione delle carrozze o delle tratte ferroviarie?». “La situazione del servizio ferroviario in Toscana è a dir poco drammatica” è il commento lapidario di Paolo Enrico Ammirati, vicepresidente del gruppo PdL in Consiglio regionale, che ha presentato, assieme ai colleghi Stefania Fuscagni, Nicola Nascosti, Tommaso Villa, Paolo Marcheschi, Claudio Marignani, Giovanni Santini e Jacopo Ferri, un’interrogazione urgente alla Giunta.
“Nei giorni scorsi – spiegano i consiglieri PdL – i convogli sulle tratte Firenze-Mugello, Firenze-Valdisieve e Firenze-Empoli-Siena sono stati un vero calvario per i pendolari tra ritardi dei treni, sovraffollamento, carrozze rotte, assenza di aria condizionata, e addirittura la totale disinformazione agli utenti sulle numerose soppressioni delle corse. Disagi che costano cari, peraltro, anche all’immagine della nostra Regione, dato che penalizzano fortemente anche i turisti stranieri”.
“Pare inoltre – incalzano – che verrà a breve modificato il Memorario con un taglio drastico del numero dei treni tra Arezzo e Firenze, con conseguenze drammatiche per i pendolari. Come se non bastasse, non è stata prevista, almeno per ora, alcuna strategia di integrazione tra il servizio pubblico su ferro e quello su gomma. In questa valle di lacrime, Trenitalia continua a non rispettare il contratto di servizio in merito alle clausole inerenti la qualità, la diffusione, l’efficienza e l’efficacia del servizio.
Per questo chiediamo urgentemente al Presidente della Giunta Rossi e all’Assessore ai trasporti Luca Ceccobao di intervenire tempestivamente, soprattutto modificando l’atteggiamento politico ed istituzionale della Regione Toscana nei confronti di Trenitalia. E’ quanto mai opportuno che la Giunta agisca per fermare i continui disservizi ferroviari che gravano sui pendolari. Auspichiamo – concludono i consiglieri del Pdl – in una manovra immediata e seria, che razionalizzi le spese e renda il servizio-treni più efficiente e di maggior qualità in tutta la Toscana”.