Risolte numerose segnalazioni e avviata una sperimentazione che affida alle capre cashmere il taglio della vegetazione nella zona dell’alta Pesa. Né di inverno, né d’estate: il Consorzio non chiude mai e l’attività di tecnici e operai non si ferma né con il freddo né col caldo ma, ovviamente, si differenzia nel corso delle stagioni. In inverno si prediligono gli abbattimenti mentre in estate si eseguono le manutenzioni delle opere idrauliche, gli ingrassaggi e le manutenzioni straordinarie sulle arginature e nell’alveo dei corsi d’acqua.
Gran parte delle lavorazioni estive sono le manutenzioni mediante sfalcio della vegetazione infestante, un capitolo fondamentale per la sicurezza e bellezza dei corsi d’acqua. A dare una mano agli operatori consortili si sono aggiunte, questa estate, un gruppo di collaboratrici del tutto speciali: sono le capre della Azienda Agricola La Penisola di Radda in Chianti. Qui, Nora Kravis ha avviato fin dal 1972 un allevamento di capre da cashmere che l’ha resa famosa in Italia e in tutto il mondo (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3f4434d1-e55b-4f06-9953-ca214ea70fa.html).
Grazie alla convenzione recentemente stipulata con il Consorzio, le sue capre stanno pascolando in questi giorni sull’area di laminazione del Torrente Pesa, a Campomaggio, nel Comune di Radda in Chianti. “Le capre mangiano le erbacce dal gusto sgradevole che gli altri animali disprezzano” spiega Nora Kravis. “Una volta realizzata una recinzione sicura dai predatori, le capre richiedono poche altre attenzioni: sono a basso costo di mantenimento e lavorano come un decespugliatore, senza benzina o pezzi di ricambio!”In cambio di un modesto rimborso spese, il Consorzio sperimenta così una tecnica naturale e sostenibile di controllo della vegetazione, che potrebbe essere riconfermata e ampliata nei prossimi anni.
Oltre agli sfalci, degno di nota è il lungo elenco delle criticità affrontate nel mese di luglio su tutto il territorio della Toscana Centrale (Comprensori n. 21 - Val d’Elsa e n. 22 - Colline del Chianti), grazie al sistema delle segnalazioni da parte degli Enti locali, delle associazioni e dei consorziati. Ad ogni “contatto” segue un sopralluogo e, se opportuno, un intervento. “Grazie a questo utile sistema di profilassi” ricorda il Commissario del Consorzio Mauro Cresti “è possibile evitare dissesti di maggior entità e diminuire il rischio idraulico e i costi di manutenzione del territorio”.