Chiude un'azienda, e la notizia purtroppo non può considerarsi una novità, ma quanto accaduto a Tinnova ha avuto risalto grazie all'opera di divulgazione della comunicazione interna dei dipendenti verso gli operatori del web. Attraverso l'attività mediatica di un circuito blogger la vicenda è stata seguita praticamente in tempo reale. Una decisione che non è mai stata chiara. Le risposte alla domanda “perché si chiude” sono sempre state evanescenti, calate nel silenzio o rimesse alla delibera di chiusura del 12 ottobre 2010 che motiva la chiusura con una progressiva erosione del capitale e con il fatto che l'azienda aveva perso la mission occupandosi in sostanza di software anzichè di innovazione. Del resto il Presidente Vasco Galgani, appena insediatosi alla Camera, presentandosi a Tinnova, aveva dichiarato: “Basta fare solo software, o fate come dico io o andate a casa”.
Un fatto strano visto che solo 5 dei 30 dipendenti si occupavano di software per il sistema camerale e la Pubblica Amministrazione. "Forse aveva già questo disegno in mente” affermano oggi gli ex dipendenti amareggiati. A questo fece seguito, coerentemente, un disegno di razionalizzazione del sistema camerale fiorentino e delle tre aziende speciali che dovevano diventare un’unica azienda, dedicata all’internazionalizzazione, all’innovazione e alle prove di laboratorio. "Invece la riorganizzazione ha investito solo TINNOVA, tagliandola, lasciando invariate le altre aziende speciali.
Una razionalizzazione un po’ discutibile, ma avallata da tutti i membri di Giunta e di Consiglio e dalle associazioni di categoria che li compongono". Non sembrano valere troppo le motivazioni di razionalizzazione visto che il bilancio di TINNOVA, ancorché in perdita, non aveva eroso il proprio capitale come quello dell’altra azienda speciale Promofirenze, di cui Galgani è stato presidente per dieci anni. Anche i livelli di produttività risultavano migliori. E allora?" si sono chiesti i dipendenti rilanciando l'eco sul web. "Intanto nei mesi scorsi è stata progettata la nuova azienda speciale unica che si occuperà anche di innovazione, con un bilancio di 3.300.000, non distante dalla somma investita per la copertura per le tre aziende speciali precedenti.
Risparmio praticamente nullo. Competenze su innovazione buttate via. Eppure di innovazione questo territorio ha bisogno". Ma quel che resta senza risposta è la domanda più classica, lineare e forse, anche sul web, inopportuna: "Ma allora perché TINNOVA è stata chiusa?" www.dipendentinnova.netsons.org