Mario Alberto Santana, criticato ed amato trequartista, esterno, uomo di punta.. il jolly dal cuore viola sembra ormai intravedere la più classica delle cartoline con il Vesuvio sullo sfondo. Questione di dettagli. Si dice felicissimo di poter entrare in un gruppo che si giocherà la Champions, ed è inevitabile che sia così per un giocatore con naturali ambizioni come lui, capace di essere devastante se in salute, quanto pesante nell'assenza dovuta ai continui infortuni che purtroppo lo hanno colto sempre nel momento di massimo rendimento. Verso i "ragazzi della Curva B" anche Marco Donadel, mediano di sacrificio capace di stare nell'angolo e tornare utile con la fierezza di un titolare, giocatore d'altri tempi verrebbe da dire, che si è dimostrato utilissimo nel periodo nero vissuto dalla Fiorentina di Sinisa Mihajlovic priva di punti di riferimento e costretta ad arginare il centrocampo avversario in più occasioni.
Non un campione di tecnica e di stile, ma ci mette una grande forza di volontà e in una gara riesce a recuperare più palloni di chiunque, a patto di essere coadiuvato da un giocatore alla Montolivo che possa poi dettare le geometrie del gioco. Nomi in uscita, restano quelli di Gilardino, per lui la pista Valencia, ma anche le squadre italiane sono interessate, Vargas che si dice estraneo ai giochi di mercato e concentrato altrove, Sebastien Frey che non ha alcuna intenzione di abbandonare i pali rinunciando a contendere il posto di titolare al giovane Neto..
mentre Boruc è il salvadanaio più facile da rompere. Per la vendita di Mutu le problematiche sono diverse, non conta solo l'ingaggio, ma è una questione che attraversa anche l'aspetto caratteriale. Non serve solo un club disposto a mantenere un impegno oneroso, serve una squadra forte capace di reggere uno spogliatoio all'altezza ed un mister in grado di dialogare con i ragazzi e di dettare la disciplina. Non mancano poi situazioni in bilico come quella di D'Agostino che carte alla mano dovrebbe riprendere la strada di Udine ma la volontà, ferma e ferrea, è quella di restare a Firenze: lo ha detto in tutti i modi possibili, la dichiarazione è di quelle da scritta con lo spray davanti al portone dell'amata, vuole la Fiorentina. Andrea "Patron" Della Valle ha parlato, sì, ma i nodi da sciogliere sono tanti, forse troppi a questo punto dei giochi, con Montolivo in eterno stand-by e la carica verso Palombo che non demorde e che lancia l'ennesimo assalto verso il giocatore simbolo (è rimasto lui al buon Garrone) della Genova blucerchiata scivolata in B in modo compassato e commosso. Non da ultimo, occorre registrare l'infortunio, grave, subito dal giovane Camporese che vedrà il baluardo della difesa viola fermo per due mesi con un tutore alla spalla e lontano per 4 mesi dai campi agonistici.
Urge porre riparo a possibili mancanze. Puntando lo sguardo altrove si incrocia la rottura tra Leonardo e l'Inter, ipotesi che si rafforza nelle ultime ore. La panchina nerazzurra è un batticuore di una conoscenza gigliata, il mister serbo non ha mai nascosto il desiderio di poter guidare la squadra di Moratti.. e se sul quaderno a quadretti delle uscite ci finisse anche il nome di Mihajlovic?