Firenze– Per la prima volta in modo organico, si esplorano gli intrecci artistici e le trame esistenziali ed erotiche che un gruppo di intellettuali inglesi e americani, come Henry James, Edith Sitwell, Mina Loy, Isadora Duncan, Gordon Craig, Radclyffe Hall, Gertrude Steine, E. M. Forster tessè a Firenze e in Toscana tra l’ultimo quarantennio dell’Ottocento e il 1915. Questa l’idea portante del convegno “Una sconfinata infatuazione. Firenze e la Toscana nelle metamorfosi della cultura angloamericana: 1861-1915” curato da Serena Cenni e che si apre giovedì 16 giugno alle 10.30 a Palazzo Bastogi (sala delle Feste - via Cavour 18) con i saluti di Daniela Lastri, segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e della critica d’arte Lea Vergine. Non solo attraverso le opere più significative ma anche attraverso carteggi, autobiografie e memorie, si intendono investigare i percorsi intellettuali che caratterizzarono più di una generazione che, anticonvenzionale ed eccentrica, trovò nella nostra città quel feedback di libertà e di respiro soffocato in patria da anni di puritanesimo e vittorianesimo.
La due giorni riporta alla luce le tracce lasciate da artisti ed intellettuali angloamericani che, in quegli anni, a Firenze rimasero affascinati dal dinamismo e dalle idee libertarie di una nazione che era riuscita ad affrancarsi dalla presenza degli oppressori, di una città aperta e promotrice di scambi culturali. Tra gli interventi all’appuntamento di giovedì, Serena Cenni su “Eccentrici, bizzarri, infatuati”, Ornella De Zordo “Italia amore mio: vita avventurosa di Jessie White Mario”, Franco Marucci “O bella libertà, o bella:i Browning per l’Italia”, Giovanna Mochi “A vain agitation of particles: gli americani di Henry James tra ville e strade fiorentine”, Mirella Billi “Edith e i suoi fratelli”. Giovedì alle 15.30 il convegno prosegue al Gabinetto Vieusseux (piazza Strozzi), venerdì 17 alle 9.30 al British Institute (lungarno Guicciardini) e nel pomeriggio, alle 15.30, la chiusura è a Villa Il Palmerino con l’anteprima di filmati inediti di Vernon Lee dal fondo Andrè Noufflard, Mémoire audiovisuelle/Pole image, Haute Normandie.