“La proposta di legge sulla competitività prevede disposizioni volte a favorire il sistema toscano con particolare attenzione al settore manifatturiero. L’iniziativa assume particolare importanza visto il momento di crisi. La Giunta regionale, riconoscendo centralità alle imprese, propone interventi finalizzati alla semplificazione, alla velocizzazione e all’ampliamento della politica industriale, attraverso vari tipi di intervento e cercando di attrarre gli investimenti”. Lo ha affermato, iniziando in questo modo la sua relazione, l’assessore alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini, che questa mattina ha svolto in Consiglio regionale, a norma di Statuto, un’informativa sul documento preliminare alla proposta di legge sulla competitività del sistema produttivo toscano. “Proponiamo di semplificare gli adempimenti amministrativi a carico delle piccole e medie imprese, di favorire l’insediamento di imprese non presenti in Toscana, di rafforzare il potenziale produttivo delle imprese attraverso due fondi, uno per la reindustrializzazione e l’altro per le imprese”, ha precisato Simoncini, che nell’elencare quanto il progetto di legge si propone ha evidenziato la volontà di “potenziare l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo dimensionale delle imprese toscane tramite l’introduzione graduale di particolari forme di sostegno alle imprese innovative, il sostegno delle piccole e medie aziende nella partecipazione agli appalti pubblici attraverso la previsione di contratti precommerciali e la diffusione del contratto di rete presso le piccole imprese industriali ed artigiane”. L’assessore alle Attività produttive ha inoltre evidenziato altri scopi, tutt’altro che secondari, della proposta cui sta lavorando la Giunta: “Realizzare l’unificazione contabile nel bilancio regionale delle risorse da destinare agli interventi a favore delle imprese, promuovere la verifica periodica dell’impatto della regolamentazione sulle imprese, introdurre modiche ed integrazioni alla legge regionale 35/2000 in materia di revoca dei contributi, istituire l’Osservatorio unificato sull’impresa, ampliare la reportistica della Giunta in Consiglio e potenziare la banca dati unificata entro cui dovranno confluire tutte le informazioni relative alle imprese”. Al termine dell’informativa dell’assessore Simoncini ha preso avvio, in Aula consiliare, un articolato dibattito.
Sono state inoltre presentate due distinte proposte di risoluzione da Centrodestra e Centrosinistra. Uno Small Business Act (Sba) anche per la Toscana, con tanto di Mr. Pmi regionale, sul modello di quanto stanno già facendo anche le Regioni Lombardia, Liguria e Lazio: questa la proposta rilanciata stamani durante il dibattito sulla competitività in Consiglio regionale dal Vicepresidente della Commissione III (Sviluppo Economico) Nicola Nascosti (Pdl), primo firmatario di una mozione che punta proprio a fornire alla Regione indicazioni per nuovi strumenti di sostegno alle imprese e i cui contenuti sono stati riaffermati oggi proprio da Nascosti in Consiglio regionale.
La mozione ha un dispositivo articolato in 16 punti di richieste alla Regione. Eccoli: 1. dotarsi dello sba regionale, come si diceva 2. riformare il sistema degli incentivi alle reti d’impresa, garantendo almeno il 65% degli stessi alle pmi e un 25% di questa percentuale alle microimprese 3. redigere un Piano che migliori l’accesso al credito per le pmi 4. nominare il garante regionale per le micro, piccole e medie imprese (Mr Pmi) 5. rafforzare i settori produttivi d’eccellenza dando continuità agli strumenti esistenti 6.
favorire un modello di riferimento e un benchmark per le imprese 7. garantire alle imprese la possibilità di documentare gli andamenti anomali rispetto agli studi di settore 8. adottare procedure trasparenti per i tempi di riscossione dei crediti 9. favorire l’accesso delle pmi negli appalti pubblici 10. programmare bandi a favore delle pmi 11. promuovere acquisti verdi di beni e servizi (Green Public Procurement) 12. favorire e diffondere la “cultura della rete”, anche a livello europeo 13.
favorire la diffusione di venture capital nelle piccole imprese di ‘Middle class’ 14. rafforzare l’azione regionale nel sostegno dell’accesso alle garanzie di prestito 15. formare le pmi alle sfide della globalizzazione 16. rafforzare gli strumenti regionali per facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri «Si tratta di misure di assoluto buon senso – afferma Nascosti – che la maggioranza si è assunta la responsabilità di respingere. Peccato perché lo Sba, adottato a livello europeo nel 2008 e recepito tra i primi paesi proprio dall’Italia, contiene per le imprese piccole, medie e piccolissime strumenti di sviluppo originali ed efficaci, sufficientemente flessibili da essere modellati sui differenti territori.
Uno di questi è il contratto di Reti d’Impresa, che punta ad aggregare le imprese più piccole sulla base di obiettivi definiti, consentendo al singolo da un lato di mantenere la propria individualità, dall’altro di proiettarsi facendo massa critica sui mercati internazionali e di ottenere un migliore accesso al credito. In Toscana, per ora, sono appena 4 i contratti di questo tipo avviati e coinvolgono 13 aziende del comparto dei servizi ad alto contenuto tecnologico. Si tratta di un sistema assolutamente da incrementare e che pare fatto apposta per la Toscana».