L’Associazione Genitori A.Ge. Toscana ha inviato una nota di raccomandazione a tutte le scuole affinché non aderiscano al progetto “Scuole in WiFi” lanciato nello scorso maggio dai ministri Brunetta e Gelmini. ''Già da tempo i genitori sono in allarme per i rischi di una prolungata esposizione ai campi elettromagnetici – dichiara la presidente Rita Manzani Di Goro - Adesso che l’Organizzazione Mondiale della sanità ha classificato un rischio di livello 2b, ossia potenzialmente cancerogeno per gli umani, è necessario seguire una linea di massima prudenza, soprattutto nei confronti dei minori.
Ci aspettiamo dal Ministero dell’istruzione e dalle istituzioni scolastiche una scelta responsabile che metta al riparo da potenziali rischi per la salute dei nostri figli. L’Agency for Research on Cancer (IARC), agenzia dell’OMS con sede a Lione, ha recentemente classificato il rischio basandosi sull’incremento di casi di glioma, una tipologia maligna che da sola ha rappresentato due terzi dei 237.000 nuovi casi di tumore al cervello verificatisi nel 2008. Gli studi mostrano un aumento di rischi per glioma per la categoria di forti utilizzatori.
Poiché per forte utilizzatore si intende chi è soggetto a un’esposizione media di 30 minuti al giorno per più di 10 anni, il progetto Brunetta-Gelmini di dotare tutte le scuole statali di un punto di accesso Wifi gratuito entro il 2012 mette a rischio la salute degli alunni e anche quella degli operatori scolastici per l’eccessiva esposizione. La riflessione non coinvolge solo le scuole, ma anche i genitori, perché non solo le reti di connessione senza fili sono a rischio, ma anche smartphone e cellulari.
Conoscendo la propensione dei nostri figli per i nuovi media, è facile dedurre che il pericolo aumenta quando i fattori di rischio si vanno a sommare. Da non trascurare infine una riflessione dal punto di vista pedagogico: sappiamo ormai che la consuetudine con i nuovi media ha modificato le modalità di apprendimento dei cosiddetti ‘nativi digitali’ e forse anche la loro struttura di pensiero. Bravissimi a trattare suoni, immagini, informazioni, manifestano difficoltà con ortografia, poesie e tabelline.
C’è da chiedersi se non convenga riproporre gli strumenti tradizionali (carta, penna, memoria) da affiancare alle nuove tecnologie, in modo che facoltà importanti non vengano d’un tratto dimenticate, e riservare i nuovi strumenti multimediali, come le lavagne interattive, alle zone del Paese in cui internet è meno diffuso, in modo da offrire a tutti i nostri giovani le medesime opportunità. Nella lettera indirizzata ai dirigenti scolastici e ai presidenti dei consigli di circolo/istituto, l’A.Ge.
Toscana ha raccomandato infine alle scuole di tenere conto delle indicazioni di Ministero dell’Istruzione e Ragioneria Generale dello Stato, rispettando la volontarietà del contributo dei genitori fino alla terza classe superiore e destinando i finanziamenti così raccolti al solo aumento dell’offerta formativa e non ad altre necessità amministrative. Ultimo spunto di attenzione i rilievi relativi alla messa in sicurezza di immobili e impianti e all’utilizzo di fondi della scuola per spese di manutenzione, che sono invece a carico degli Enti locali''.