Il numero di chi non sa rinunciare alla sigaretta è di 11,8 milioni di italiani mentre calano i fumatori nella fascia di età più giovane e quelli che cominciano prima dei 15 anni. Mentre il nuovo allarme sulla pericolosità delle sigarette si chiama Polonio, uno dei più potenti agenti carcinogeni del fumo di tabacco. In occasione della Giornata Mondiale contro il Tabagismo, dichiara Giovanni D’Agata Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, l’Istituo Superiore di Sanità pubblica l’identikit del fumatore italiano.
Ha un lavoro e reddito medio, è istruito, spende più di 15 euro a settimana per le "bionde" e non ha alcuna intenzione di lasciare il vizio. E’ il nuovo profilo del fumatore italiano realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e presentato oggi all’ISS nell’ambito del XIII Convegno Nazionale "Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale" in occasione della Giornata Mondiale contro il Tabagismo. L’amante delle "bionde" ha iniziato a fumare a 17 anni influenzato dagli amici, fuma mentre guida ma non davanti ai bambini, non vuole smettere perché gli mancherebbe la compagnia delle sigarette, non conosce i centri antifumo ed è contrario ad estendere il divieto nelle aree pubbliche aperte.
A fronte degli 11,8 milioni di tabagisti, pari al 22,7% della popolazione, si collocano 7,8 milioni, pari al 15% della popolazione, che hanno smesso di fumare da più 6 anni, per motivi di salute o per una maggiore consapevolezza dei danni. Secondo la fotografia dell’ISS gli ex fumatori non sono stati influenzati per smettere dai divieti di fumo ma hanno smesso senza nessun supporto. Più consapevoli appaiono i giovani e i giovanissimi. L’80,2% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha mai fumato.
È la percentuale nettamente maggiore rispetto a tutte le altre fasce di età Il 72,8% dei giovani fumatori tra 15-24 anni fuma meno di 15 sigarette al giorno. I giovani tra i 15-24 anni rappresentano l’unica fascia di età in cui il numero dei fumatori è diminuito tra il 2010 e il 2011 (dal 21,9% al 18,8%). La percentuale dei fumatori che ha iniziato prima dei 15 anni è diminuita costantemente negli ultimi tre anni: 19,8% nel 2009, 17,8% nel 2010 e 15,7% nel 2011. Tra i motivi per cui si inizia rimane costante, da diversi anni, l’influenza di amici e familiari (nel 64,9% dei maschi e nel 55,4% delle femmine).
Compare, invece, per la prima volta la motivazione di iniziare a fumare legata al desiderio di ridurre l’appetito, soprattutto nelle nuove generazioni (tra i 15 e i 24 anni) che rappresenta l’1,2% di risposte in questa fascia d’età. Il nuovo allarme sulla pericolosità delle sigarette si chiama Polonio, uno dei più potenti agenti carcinogeni del fumo di tabacco. Nell’ambito del progetto Help-Mild, l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Università di Bologna e con l’ENEA, ha campionato dieci marche di sigarette più vendute in Italia (Camel Blu, Chesterfield Rosse, Diana Blu, Diana Rosse, Winston Blue, MS Rosse, MS Gialle, Merit Gialle, Marlboro Gold, Marlboro Rosse).
I valori ottenuti dalle analisi sul tabacco di queste marche hanno rivelato che il rischio biologico per un fumatore di 20 sigarette al giorno per un anno sarebbe paragonabile a circa 25 radiografie al torace eseguite in antero-posteriore. Il Polonio alfa-radioattivo 2010, infatti, si trova nei fertilizzanti usati nelle piantagioni di tabacco, i quali sono ricchi di polifosfati contenenti radio e piombo. Con la combustione delle sigarette il fumo diventa radioattivo e piombo e polonio raggiungono l’apparato broncopolmonare, fissandosi soprattutto nelle biforcazioni dei bronchi segmentari.
Qui, in combinazione con altri agenti, si manifesta la sua attività cancerogena.