Un toscano su cinque consuma abitualmente il pasto di metà giornata fuori casa. Ma non sempre è facile trovare bar, ristoranti, tavole calde che offrano cibi buoni, preparati con ingredienti sani. Per lo più, nella pausa pranzo si mangiano cibi eccessivamente calorici, poveri di vitamine e minerali, ricchi di sodio e grassi. Per questo la Regione Toscana ha promosso il progetto Pranzo sano fuori casa, che già nella prima fase ha coinvolto le associazioni di categoria del commercio e quelle dei consumatori, con cui sono state condivise le linee guida. Grazie a questo lavoro, è stato possibile iniziare a raccogliere le adesioni da parte delle imprese, che hanno raggiunto quota 420.
Alle imprese è stato inviato il materiale utile per allestire l’esercizio: vetrofania, cartello vetrina, locandina, e alcuni gadget promozionali. Oggi parte la seconda fase, con una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori, che potranno individuare i ristoranti dove fare un pasto sano, facilmente riconoscibili grazie al logo identificativo della campagna. La campagna “Pranzo sano fuori casa”, illustrata stamani nel corso di una conferenza stampa dagli assessori Daniela Scaramuccia (diritto alla salute), Cristina Scaletti (commercio e turismo) e Salvatore Allocca (welfare), con i rappresentanti di Unioncamere Toscana, Confcommercio, Confesercenti, Centro tecnico per il Consumo, si articola in spot radiofonici e in una serie di affissioni nei luoghi pubblici che si trovano nelle vicinanze delle imprese che hanno aderito. Come conciliare gusto e salute Gli esercizi che hanno aderito al progetto (420 su tutto il territorio toscano, l’elenco si trova sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dedicate al progetto: http://www.regione.toscana.it/pranzosanofuoricasa/) si sono impegnati a offrire ai propri clienti, oltre alle loro consuete proposte gastronomiche, anche una serie di piatti che concilino il gusto con caratteristiche nutrizionali salutari.
Saranno privilegiati i piatti di produzione locale, l’utilizzo di frutta e verdura di stagione e alimenti freschi. Insalate e panini dovranno essere preparati in modo semplice, nel rispetto della tradizione gastronomica toscana e della corretta alimentazione. Insomma, un pasto gustoso e nello stesso tempo bilanciato dal punto di vista nutrizionale, che segue i principi della Piramide Alimentare Toscana. E’ nata così su tutto il territorio regionale una rete di punti di ristorazione collettiva e pubblici esercizi, dove il consumatore può trovare alimenti e piatti che contraddistinguono il territorio, valorizzano la stagionalità, la tipicità, il prodotto locale di filiera corta. “Promuovere abitudini alimentari corrette – dice l’assessore al diritto alla salute Da niela Scaramuccia – è un contributo importante per migliorare la salute collettiva.
Uno studio canadese ci dice che a costruire salute e benessere contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari; per il 10-20% la genetica; e per il 50-60% ambiente, cultura, economia. La modifica dei comportamenti di vita, che sono influenzati da fattori extrasanitari, come le scelte alimentari, richiede informazione e consapevolezza da parte del cittadino. Ma le proposte devono essere piacevoli e attuabili. I ristoratori possono quindi diventare nostri preziosi alleati nel promuovere comportamenti alimentari corretti e migliorare sempre di più il livello di salute dei toscani”. “Il percorso avviato in questi anni dalla Regione – sostiene l’assessore regionale al commercio e turismo Cristina Scaletti – ha permesso di far acquisire una maggiore visibilità ed attenzione alla rete di canali della ristorazione che utilizzano prodotti alimentari di origine locale.
Abbiamo raccolto interesse da parte di consorzi di produttori che riconoscono nelle reti di imprese commerciali promosse dalla Regione, come Vetrina Toscana e Pranzo sano fuori casa, un’opportunità di sviluppo. Questo risultato si è raggiunto grazie anche al lavoro svolto dalle associazioni di categoria e alle camere di commercio insieme alla Regione. Andremo avanti su questa strada; ormai è evidente il beneficio ricavato dal collegamento del settore commerciale con le produzioni di qualità, nel rispetto di tradizioni alimentari che possono essere ben considerate come patrimonio culturale della regione”. “Le abitudini degl i italiani stanno cambiando anche sotto il profilo nutrizionale – osserva Salvatore Allocca, assessore al welfare – Sempre più spesso si ricorre allo spuntino o al pranzo fuori casa da consumarsi velocemente nella pausa del lavoro.
Così i vantaggi delle salutari abitudini della dieta mediterranea rischiano di perdersi nei nuovi modelli di consumo alimentare. Da queste considerazioni nasce il progetto del “Pranzo sano fuori casa” che con il contributo di più direzioni e settori regionali, Asl e associazioni ha intrapreso un percorso per promuovere l’offerta di un pasto salutare e bilanciato anche a chi non ha il tempo necessario per fare la spesa e cucinare in modo più tradizionale. Alle associazioni dei consumatori il compito di informare e controllare che vi siano concrete ricadute a vantaggio dei clienti, della loro salute ed anche del loro palato”. Il progetto “Pranzo sano fuori casa” fa parte del più ampio programma “Guadagnare salute in Toscana- Rendere facili le scelte salutari”, e si integra con i programmi Vetrina Toscana e Piramide Alimentare Toscana.
E’ realizzato in collaborazione con le Asl toscane, Unioncamere Toscana, Confcommercio, Confesercenti, Comitato regionale consumatori e utenti, Centro tecnico per il consumo. I ristoratori hanno aderito alle linee guida proposte dalla Regione, hanno potuto seguire corsi e incontri specifici, e ricevuto un ricettario che valorizza il consumo di frutta e verdura di stagione. I consumatori potranno facilmente individuare bar e ristoranti aderenti al progetto, grazie al logo ben in vista all’esterno e all’interno del locale.
Riceveranno dal ristoratore un tesserino fedeltà (ogni dieci timbri, un gadget ), e anche un questionario attraverso il quale potranno esprimere il proprio giudizio sul pasto consumato. Rappresentanti delle associazioni dei consumatori in incognito andrann o a mangiare negli esercizi aderenti al progetto, per testare dal vivo gli effetti dell’iniziativa. I toscani a tavola. Qualche dato su alimentazione e salute Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) l’86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono provocate da patologie – malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, ecc.
– che hanno in comune fattori di rischio modificabili, come obesità, sovrappeso, abuso di alcol, scarso consumo di frutta e verdura, sedentarietà, fumo. Questi fattori di rischio sono ritenuti da studi epidemiologici tra i principali responsabili di queste patologie. Il sistema PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) relativo al 2009 stima che in Toscana quasi la metà delle persone tra 18 e 69 anni presenta un peso corporeo in eccesso: in particolare, ci rca un terzo (30,2%) è in sovrappeso e una persona su 10 (9,5%) è obesa. Per quanto riguarda gli stili alimentari degli italiani, l’Istat ci informa che il pranzo continua a rappresentare il pasto principale della giornata per la maggior parte della popolazione: il 67,9% delle persone da 3 anni in su; mentre solo per il 22,1% il pasto principale è la cena. L’abitudine, e la necessità, di consumare il pasto fuori casa si sta diffondendo sempre di più, e interessa molteplici categorie di cittadini.
In Toscana, almeno 600.000 persone, concentrate per la maggior parte nei centri urbani, consumano abitualmente il pranzo fuori casa. La scelta cade su mense scolastiche o aziendali (5,3%), ristoranti, trattorie, tavole calde (3,1%), bar (4,8%), e sempre più spesso lo stesso posto di lavoro (9,1%), con panini e cibi portati da casa.