Nei prossimi tre giorni si entrerà nel vivo della ricerca dei resti mortali della Lisa Gherardini all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola, a Firenze. Domani gli antropologi procederanno a portare alla luce tutti i presunti resti mortali presenti nell’ossario, dove nei giorni scorsi sono venuti alla luce un teschio, vertebre e altri resti ossei. Sempre domani gli archeologi proseguiranno gli scavi alla ricerca della presunta seconda cripta o di altre sepolture terranee. Giovedì, invece, si procederà all’apertura della prima delle tombe terranee trovate nei giorni scorsi e poi gli scavi archeologi proseguiranno nel terreno della chiesa di S.
Orsola. Il programma dei lavori prevede venerdì 27 l’apertura delle altre tombe terranee in contemporanea con il completamento degli scavi archeologi. "Stiamo entrando nel vivo della ricerca e potrebbero emergere alcune sorprese" dice Silvano Vinceti, Presidente del Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali e responsabile della ricerca realizzata con il patrocinio, il contributo e la collaborazione logistica della Provincia di Firenze e la collaborazione della Sopraintendenza ai beni archeologici, che dirige gli scavi archeologici. "E' possibile che che non vi sia una seconda cripta e dunque il documento delle monache inerenti le sepolture al centro della chiesa debba essere interpretato non come un centro geometrico lineare ma un centro rispetto alla collocazione dell’altare e delle mura perimetrali della chiesa di S.
Orsola”. “Se così fosse la cripta trovata sotto l’altare potrebbe essere quella dove sono state eseguite le sepolture degli esterni. Se dentro l’ossario trovassimo resti mortali umani maschili questo potrebbe rappresentare una prova ha sostegno di queste ipotesi. Vale la pena di ricordare che sono gli scavi archeologici che hanno l’ultima e inequivocabile parola sulle diverse ipotesi storico-documentarie espresse. Il cimitero delle monache potrebbe essere nel chiostro grande o in altro luogo di cui non disponiamo documentazione dato che nel libro mastro delle monache vengono riportate solo le sepolture di persone laiche e non riconducibili a monache”.