Dal 27 aprile iniziano le ricerche sui resti mortali della Monna Lisa. Per tre giorni gli esami con il geo-radar, dal 9 maggio partono gli scavi. I nuovi documenti sulle sepolture nel convento di S.Orsola escludono tassativamente che i resti mortali della Monna Lisa siano finiti in una discarica fiorentina. Nel Convento di S. Orsola iniziano le ricerche sui resti mortali di Lisa Gherardini. Per tre giorni, dal 27 al 29, grazie all’ausilio del geo-radar verranno presi in esame il sottosuolo dei due chiostri e delle due chiese del Convento dove dovrebbero essere presenti i resti mortali di Monna Lisa.
Dal 9 maggio inizieranno gli scavi per portare alla luce le spoglie della Gentildonna, considerata dai massimi esperti di Leonardo la modella della Gioconda. Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali e responsabile della ricerca, ha dichiarato: “..sulla base dei nuovi documenti trovati in seguito ad una lunga ricerca effettuata presso gli archivi di Stato di Firenze, escludiamo tassativamente la veridicità di quanto sostenuto da un giornalistica inglese, ossia che le spoglie di Monna Lisa siano state portate nella discarica fiorentina di Ca’ Passeri, questa asserzione -non documentata- non possiede la benché minima credibilità.
Nei libri mastri tenuti dalla monache del Convento di S. Orsola inerenti alle sepolture, vengono riportate le sepolture di persone esterne avvenute nel Convento. Si tratta di poche sepolture ove viene trascritto il luogo delle medesime: Maria del Riccio sepolta nel 1609, Giuseppe Ammannati sepolto nel 1680, Pietro Salvini sepolto nel 1687, tutti interrati nella chiesetta di S. Orsola, luogo aperto al culto esterno. Purtroppo, manca il libro mastro che riguarda il periodo in cui venne sepolta Lisa Gherardini, detta Monna Lisa, e cioè quello dell’anno 1542.
Da altri documenti inerenti ai diversi interventi edilizi avvenuti nei secoli passati all’interno del Convento, non risulta che i luoghi, oggetto dell’esame del Geo-radar, siano mai stati manomessi, né risulta alcuna sepoltura al di fuori di questi luoghi medesimi….”. La ricerca verrà seguita dai più importanti mass-media di tutto il mondo compresa la televisione araba Al Jazeera nonché da riviste di alto livello mondiale come il Magazine di National Geographic e da programmi italiani di approfondimento come Voyager.