Abete ha chiamato Della Valle, è certo, è un fatto inconfutabile. E adesso? Quale il futuro dell'Allenatore viola che ha battuto tanti record, che piace a tutti, che ha dimostrato di poter dare soddisfazioni anche seza vincere titoli ma mostrando un buon calcio e giocandosela alla pari con le grandi anche avendo a disposizione una formazione che non può contare su un monte ingaggi stratosferico, ed anzi ha portato avanti una stagione con una rosa corta e falcidiata da infortuni e squalifiche. Quando si è parlato di Centro sportivo e di Cittadella qualcuno ha pensato a quel Centro tecnico federale ai piedi di Settignano, in una parte di Firenze elegantemente naturale e suggestiva. Coverciano, il posto che in molti a Firenze, avrebbero voluto cedere a Prandelli per allenare i viola, un po' come fosse la Gioconda mancata, che come il quadro di Leonardo (da Vinci, non il campione rossonero) avrebbe fatto gola se non fosse stato già, correttamente, di qualcun'altro. Si tratta di pura fantasia, pensieri del 'tutto e subito', un luogo già pronto, attrezzato, funzionale, anziché la difficoltosa realizzazione di un progetto splendido su un piano burocraticamente instabile. Con riferimento alle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa - fa sapere la Fiorentina - in merito a un contatto tra il Presidente della FIGC Giancarlo Abete e Diego Della Valle, ACF Fiorentina precisa che solo ieri il dott.
Abete ha chiesto ad Andrea Della Valle di poter prendere contatto con Cesare Prandelli. Preso atto che la richiesta riguardava la Nazionale Italiana, Andrea Della Valle ha manifestato al dott. Abete la disponibilità della Società di rimettersi alle decisioni del proprio allenatore. ACF Fiorentina, nell’interesse della squadra e dei suoi tifosi, chiede solo che la situazione venga chiarita al più presto, in modo da pianificare il proprio futuro. Le dinamiche legate al tecnico sono imprescindibili: modulo, metodo, mercato, motivazioni e progetto stesso sono tutti sottotitoli della stessa storia.
Ci sono giocatori che restano, arrivano o partono anche valutando l'allenatore della squadra nella quale militano o andranno a giocare. La Società si rimette alle decisioni del proprio allenatore. L'allenatore è in volo per il Canada, per la tournèe con pochi titolari e molti giovani, verso un futuro che ancora non ha un colore ben definito. L'ambiente, i tifosi, gli addetti ai lavori e forse anche i giocatori, forse, avevano chiesto di fare presto, di chiudere la strisciante discussione il prima possibile, prima della fine del campionato stesso, su questi presupposti adesso sembrerebbe già tardi. di Antonio Lenoci