Firenze - I lavoratori del Maggio Fiorentino "rischiano di pagare il piano di pareggio di bilancio con il loro posto di lavoro". Il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale Andrea Calò interviene denunciando "un comportamento irrispettoso nei confronti delle Istituzioni. Nell’audizione dello scorso 5 maggio la Soprintendente ha fatto un quadro evidentemente diverso dal reale. Nessun accenno era stato fatto alla possibilità di riduzione degli organici o di tagli agli stipendi".
Rifondazione Comunista contesta "l’equità della manovra di rientro del debito e chiede la revoca dei provvedimenti, il rispetto dei diritti contrattuali e il mantenimento dell’occupazione". Calò, con il consigliere provinciale Lorenzo Verdi, ha presentato una domanda d'attualità a riguardo. Di seguito il testo. "Ieri è stato approvato il bilancio preventivo del 2011 e il bilancio pluriennale 2011-2013. da parte del CdA del Maggio Fiorentino. A quanto è dato sapere non c'è stata l'unanimità, il consigliere in rappresentanza della Regione, Roberto Benedetti, si è astenuto.
La sovrintendente Francesca Colombo ha convinto il CdA ad attuare una draconiana cura di rientro finanziario, che intende attuare nei prossimi due anni, recuperando più o meno tre milioni e mezzo di euro agendo principalmente, ovviamente, sui costi dei lavoratori tagliando incentivi, stipendi, e occupazione. Il 31 maggio la sovrintendente ha in programma un incontro con i sindacati per illustrare la manovra economica finanziaria e i criteri indicati dal CdA per il cosiddetto risanamento. Quello che ci appare strano che una manovra così pesante e iniqua socialmente non era stata accennata negli incontri avuti dalla commissione lavoro della , Provincia di Firenze.
Ricordiamo che le commissioni Provinciali sono state convocate: ne il 12 aprile 2011 dal Prof. Mario Primicerio delegato della Provincia nel CdA, ne tantomeno il 5 maggio 2011 nell’audizione della sovrintendente Francesca Colombo. Non sono nuovi i problemi economici, finanziari della Fondazione ne tantomeno i passivi dovuti in gran parte ai tagli del Governo al Fus però nessuno si immaginava che la sovrintendete avesse scelto un profilo basso, scontato e classista nei confronti del lavoro, dell’occupazione dei salari, mortificando pesantemente il vero valore che rappresenta il Maggio, ovvero professionalità e competenze degli operatori.
Giudichiamo fortemente lesivo nei confronti della Provincia e di tutte le Istituzioni pubbliche il comportamento e le scelte annunciate della soprintendente e soprattutto sulla forzata drammatizzazione fatta ad arte sui costi del personale e sull’attacco ai precari, i quali come anello più debole della catena si trovano cancellati. Rifondazione Comunista,esprime la più netta contrarietà alla manovra annunciata dal CdA della Fondazione alla politica dei sacrifici tutti fatti sulla pelle dei lavoratori e non accetta che in una gestione dove gli incarichi professionali, non ultimo quello della stessa soprintendente, sono elargiti con magnanimità e con scarsa attenzione ai temi della crisi e dalla sobrietà.
Contrari ad una cura di risanamento a senso unico iniqua e lesiva del lavoro, tagliando gli stipendi, che con fatica e grande professionalità hanno dimostrato al mondo intero di meritare. Nel merito ci aspettiamo di conoscere i motivi che hanno indotto il rappresentante della Regione Toscana, Roberto Benedetti, ad astenersi diversamente dal rappresentante della Provincia di Firenze che senza alcuna esitazione ha ritenuto opportuno approvare un bilancio lacrime esangue per il lavoratori. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire il pieno sostegno alla vertenza in atto delle Organizzazioni Sindacali.
sul futuro del Maggio Musicale e a difesa dell’occupazione, dei diritti contrattuali, nell’esprimere la propria solidarietà e in forte dissenso sulla manovra di risanamento annunciata dalla Soprintendente, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e alla Giunta di riferire sulla situazione del Maggio Musicale, sulla fondatezza ed equità della manovra proposta dal CdA, i motivi per i quali il proprio rappresentante nel CdA abbia condiviso tagli sacrifici a senso unico. Altresì chiediamo di sapere se la Giunta provinciale intende giusto attaccare il costo del lavoro, l’occupazione, il salario e tutti i diritti contrattuali dei lavoratori ( compresi i precari ) lasciando scandalosamente inalterati i compensi della soprintendente e della dirigenza.
Infine chiediamo di conoscere da parte anche del suo rappresentante nel Cda della Fondazione i dettagli del piano di rientro economico 2011 - 2013 e quali sono le motivazioni che hanno indotto il Prof Mario Primicerio a sostenere la manovra.