Firenze- “Rabarama è un nome esotico dietro il quale si nasconde una pratica molto italiana: la 'marchetta'”. Lo afferma l’assessore alla cultura Giuliano da Empoli, commentando la mostra di Rabarama in corso da oggi a Firenze in vari luoghi, tra cui anche piazza Pitti. “Rabarama – dichiara da Empoli – al secolo Paola Epifani, è arrivata a Firenze non preceduta, come sarebbe normale, da critiche e recensioni artistiche, ma da una lunga serie di raccomandazioni e di telefonate degli amici degli amici.
Alla tiepida accoglienza da parte del Comune, evidentemente ha riversato altrove le sue attenzioni”. “E’ doloroso – conclude l’assessore – che, proprio a margine di eventi come quello di oggi, la nuova mostra alla Strozzina, concomitante con l’ultimo giorno della bella installazione nel cortile di Palazzo Strozzi, facciano la loro apparizione in città ‘energumeni’ estemporanei che fanno fare un salto indietro al percorso di innalzamento qualitativo dell’arte pubblica in città”. “Nel suo piccolo, l’assessore del comune di Firenze signor Da Empoli appartiene alla cultura di un’altra figura maschilista balzata in questi giorni al disonore delle cronache.
Mi riferisco proprio a Dominique Strauss Khan che aggredisce le donne fisicamente, mentre il signor Da Empoli lo fa a parole. Non credo che avrebbe usato il termine ‘marchetta’ se si fosse riferito a un uomo. Insultare me, che sono una donna, deve essergli sembrato molto normale. Complimenti.”. E’ il commento di Rabarama (Paola Epifani) alla dichiarazione di Da Empoli relativa alla mostra ANTICOnforme che l’artista sta allestendo a Firenze. Apertura il 10 giugno.