Chi ha perso e chi ha vinto? Ad appena qualche giorno dalla chiamata alle urne del 15 e 16 maggio, che in Toscana ha visto trentatré comuni e una provincia al voto, arrivano le prime analisi dell’Osservatorio elettorale regionale. Una fotografia che aggrega i risultati dei sette comuni toscani con più di 15 mila abitanti (e quindi i più grandi) in cui i cittadini sono stati chiamati ad eleggere sindaco e consiglio comunale: ovvero Arezzo, Grosseto, Siena, Figline Valdarno, Montevarchi, Sansepolcro e Cascina. I voti delle ultime comunali, raggruppati per partiti ed aree politiche, sono stati messi a confronto con quelli delle regionali del 2010.
Quali le conclusioni? Perde voti l’Italia dei valori (-5,57%) che si ferma al 3,71% e cresce l’area della sinistra – forse proprio a scapito dell’Idv – che tra liste civiche, Sel, Rifondazione e Comunisti italiani (ma c’è anche una lista Idv-Sel) guadagna il 3,25 e raccoglie il 10,97% dei consensi. Conferma sostanzialmente i propri consensi il Pd, che perde il 4,45% nelle liste con il proprio simbolo ma guadagna il 3,94 con le liste civiche di centrosinistra legate ai candidati sindaci: il saldo complessivo rispetto alle regionali dell’anno scorso è -0,52, ma allora i socialisti correvano all’interno delle liste del partito democratico.
Buono il risultato di Psi e riformisti, con il 5,22 per cento. Il Pd, assieme alle liste civiche, nei sette comuni presi in esame raccoglie complessivamente il 39,38 per cento. Insieme a socialisti e riformisti raggiungono complessivamente il 44,6%, contro il 39,89% dell’anno scorso. Il terzo polo si ferma al 5,71%. Perdono il 10,27% Pdl, Lega Nord, La Destra e liste civiche di quell’area, ma a causare il crollo è stata soprattutto l’astensione diffusa e concentrata in quella parte di elettorato.
Il centrodestra, nei sette comuni analizzati, domenica e lunedì ha pesato nelle urne per il 27,42%. Il movimento “5 stelle” di Grillo ha raccolto il 3,69% e il 3,91% liste civiche non apparentabili con alcuna altra famiglia