Il problema dell’occupazione in Toscana per il governo regionale “dovrà diventare un’ossessione”, essere costantemente al centro dell’attenzione. Perché le previsioni, sebbene si assista a segnali di ripresa nell’export toscano, sul fronte del lavoro “sono preoccupanti, direi drammatiche”. Non usa giri di parole il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi per illustrare il quadro economico della Toscana nei prossimi anni, nella comunicazione che ha tenuto questa mattina in aula sul Documento di programmazione economica e finanziaria 2012.
Rossi ha spiegato che nel 2010 una felice ripresa delle esportazioni toscane ha riportato i dati a livelli pre-crisi, e anche sul fronte del turismo le indicazioni sono simili, confermando una buona capacità di tenuta della Regione. Nel 2010 l’Italia è retrocessa di –0,7%, mentre la Toscana è cresciuta del +2,7%. Ma il problema è che la domanda interna è depressa e lo rimarrà anche nei prossimi anni. “I tagli del governo centrale – ha detto il presidente – interverranno negativamente sul Pil e sull’occupazione.
Per la Toscana si stimano dai 30 mila ai 60 mila posti di lavoro in meno, che si andranno ad aggiungere agli attuali 100 mila disoccupati e alle migliaia di lavoratori in cassa integrazione. Mi auguro di sbagliarmi, ma lo scenario che si prospetta è drammatico. Per questo la questione del lavoro deve essere al centro di tutti i nostri sforzi, e dobbiamo operare tutti insieme per trovare soluzioni”. La Toscana, oltre a non sottrarsi al controllo della spesa sanitaria e a una consistente riduzione delle spese regionali, sarà impegnata per ottenere delle modifiche nel quadro nazionale: “Ad esempio che il trasporto pubblico sia stralciato dal patto di stabilità e sia rifinanziato, altrimenti rischia il collasso”.
La proposta del Piano regionale di sviluppo della Giunta, ha spiegato ancora Rossi, riconferma la centralità del manifatturiero e dell’industria come settori centrali in Toscana: sarà perciò garantita la piena copertura degli interventi di rilancio dell’economia previsti dai programmi comunitari, così come si lavorerà sull’idea di concentrare su cinque distretti tecnologici gli interventi per l’innovazione e la ricerca, “con il credito d’imposta che consente di sgravare fino al 90% gli investimenti di imprese svolti con atenei o enti di ricerca pubblici”. Da parte della Giunta sono stati garantiti anche per il 2012 gli interventi di protezione sociale per chi rimane senza lavoro, a partire dalla cassa integrazione in deroga, ma c’è bisogno “di accelerare la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali”. Per Rossi “è evidente che solo il ricorso al capitale privato può dare una risposta positiva al rischio, già ora realtà, di una Toscana dalla mobilità viaria congestionata, e forse si possono trovare formule di finanziamento nuove, che coinvolgano almeno in parte i cittadini residenti sul territorio”.
La Regione scommette inoltre sul potenziamento degli aeroporti di Pisa e di Firenze e del porto di Livorno, e farà ogni sforzo per attivare i finanziamenti di edilizia sociale, dato che il settore dell’edilizia versa in grave crisi e che le risorse regionali disponibili sono bloccate dal patto di stabilità. Ancora, massimo impulso alle imprese giovanili, alla green economy e alle fonti rinnovabili. “Il futuro che si prospetta non è roseo – ha concluso Rossi – ma se lavoreremo tutti insieme con impegno, lasciando da parte le divisioni, ce la possiamo fare”.