Venerdì prossimo 6 maggio la Cgil chiama allo sciopero generale dell'intera giornata: "La Cgil chiede ai lavoratori di uscire dalle fabbriche e dagli uffici e di scendere in piazza per un fisco diverso, più occupazione, un governo che incominci davvero ad occuparsi del paese. A due anni e mezzo dal suo insediamento, infatti, il bilancio delle cose fatte e molto negativo. Niente per la ripresa, niente per scuola università e ricerca, niente per il lavoro e l'occupazione. C'è di peggio, ha fatto tagli insopportabili nei settori più importanti e manovre economiche recessive nel mentre è aumentatala la tassazione sul lavoro a tutto vantaggio della speculazione finanziaria e della rendita". Questa mattina Susanna Camusso ha partecipato ad una assemblea presso lo stabilimento fiorentino del Nuovo Pignone e nell'occasione ha rilanciato l'evento dello Sciopero Generale "Non scioperiamo per contarci e per parlare con i nostri iscritti - ha detto il segretario Cgil - ma perché crediamo che si possa e si debba cambiare, perché siamo vivi ed attivi ed intendiamo dare anche noi le nostre risposte invitando ad esempio a redistribuire le ricchezze in questo paese che al momento vede il 10% della popolazione detenere il 47% della ricchezza totale.
Bisogna puntare sull'evasione fiscale, l'innovazione non deve venire da investimenti una tantum ma dovrebbe essere la regola. Chiediamo di impegnarsi in quei settori e con quelle metodologie che possono portare lavoro, contribuire al rientro dalla crisi di ogni comparto rilanciando l'economia interna anche attraverso la produzione" "La divisione del sindacato rende più debole il nostro operato - aggiunge - più deboli anche le rivendicazioni, per questo abbiamo rilanciato una certificazione per la rappresentanza sindacale attraverso regole di democrazia ed elezioni trasparenti.
Lo sciopero del 6 maggio parla di lavoro di fisco e di cambiamento parlerà a tutti non solo agli iscritti. Un tempo di crisi è sempre difficile per la tanta disoccupazione, in più con la politica di questo governo e la teorizzazione da parte del ministro del lavoro che il lavoro è facile da trovare attraverso lavoretti che non hanno una prospettiva seria, e noi non possiamo crescere abbassando le aspettative e la qualità di vita, così non possiamo competere con gli altri paesi, il problema è opposto si deve rilanciare l'innovazione, il made in italy attraverso la soddisfazione degli operai e non con la riduzione dei loro diritti" Camusso ha poi dichiarato "No comment" sulle esternazioni ripetute del sindaco Matteo Renzi che nelle ultime ore ha posto l'accento sulla "eccessiva attenzione verso di noi da parte dei sindacati a dispetto di decisioni che sono state condivise da diversi altri comuni" IL 6 maggio saranno in tanti nelle piazze della toscana, insieme, giovani, precari di ogni età, operai attivi e pensionati, donne, studenti per dire 'basta...
per cambiare'. Molte le adesioni allo sciopero, ne citiamo una per tutte, quella del comitato nazionale ANPI che così scrive nella lettera di adesione: “l’ANPI è a fianco della CGIL e dei lavoratori in sciopero condividendone preoccupazioni, contenuti e finalità. È a rischio il diritto che fonda la nostra identità repubblicana: il lavoro, oggi minacciato, vilipeso e privato di dignità; sono a rischio diritti fondamentali, garantiti, in linea di principio, dalla Costituzione”. Il primo maggio non si è dimenticato dei precari.
Almeno in Toscana. “Come giunta regionale – sottolinea il presidente Enrico Rossi – abbiamo infatti onorato la festa del lavoro approvando, ieri, una delibera che estende la mobilità in deroga ai precari e un secondo atto che istituisce compensi retribuiti per i lavoratori in formazione, vigilando c he stage e tirocini siano davvero utilizzati come formazione”. Rossi approfitta del consueto incontro settimanale con i giornalisti per tornare sui temi dell’economia e del lavoro.
Poco prima aveva parlato dell’arrivo, in giornata, di un centinaio di profughi africani. “Ma più che gli immigrati, su cui alcune forze politiche al governo e qualche paese straniero ha fatto solo una grande rappresentazione – taglia corto -, mi sembrano altri i fenomeni dalla dimensione inaccettabile. Sono inaccettabili i 50-60 mila giovani disoccupati in Toscana. E’ inaccettabile che altrettanti, alla vigilia del primo maggio, abbiamo perso il lavoro. Come è insopportabile che ci siano chi, a volte, utilizza gli stagisti come lavoratori sottopagati”.
“Non possiamo fare tutto, ma crediamo che qualche possa essere fatto – aggiunge Rossi – Quello che abbiamo deciso di fare per i pr ecari non è certo un provvedimento risolutivo, ma comunque importante. Soprattutto siamo stati i primi in Italia a farlo”. L’accordo con le parti sociali è stato firmato una decina di giorni fa ed è già operativo. Potranno continuare a beneficiare della cassa integrazione in deroga anche gli appredisti licenziati. Ma la vera novità è la scelta di estendere la mobilità in deroga agli apprendisti licenziati e a tutti i precari e atipici, che potranno contare sull’80 per cento della retribuzione, fino ad un massimo di 640 euro al mese, per quattro mesi.
“I lavoratori atipici continuano a crescere e dobbiamo considerarli” commenta Rossi. Lo stesso provvedimento prevede una scivolo di dodici mesi per chi, licenziato, è prossimo alla pensione o laddove è prevista una reindustralizzazione del sito, come per la ex Eaton a Massa-Carrara. Cambia tutto anche tirocinanti e stagisti. Anche in questo caso la Toscana, prima regione d’Italia, ha deciso di disciplinare tirocini e stage, ponendo vincoli ben definiti e precisi per scoraggiarne un uso distorto.
Non a caso stage e tirocini sono proliferati negli anni della crisi. Un’intesa è già stata firmata con le associazioni di categoria. “Successivamente – aggiunge Rossi – ci dovremo incontrare con gli ordini e le associazioni professionali”. Il presidente della Toscana fornisce anche qualche numero: i giovani toscani impegnati in stage e tirocini sono ventimila l’anno. “Nei paesi civili per i lavoratori in formazione sono previsti contributi e ci sono controlli per verificare che ci sia davv ero formazione.
E’ quello che abbiamo previsto”. La Regione ha messo a disposizione 30 miioni per i prossimi tre anni: serviranno a pagare i 400 euro garantiti ad ogni stagista e tirocinante,la metà ce li mette la Regione e il resto l’azienda. Per adesso è solo facoltativo. Quando sarà approvata una legge regionale diverrà obbligatorio. Inoltre sono previsti incentivi alle aziende, fino a 8.000 euro, che, alla fine dello stage, decideranno di stabilizzare i lavoratori L'elenco delle 10 manifestazioni toscane con luoghi dei concentramenti, sede dei comizi conclusivi ed oratori dove già definiti: Arezzo: ore 9,30 - 12,30 - concentramento e manifestazione in Piazza della Libertà con musica e slogan diffusi da un camioncino appositamente allestito.
Gli interventi previsti: un addetto pulizie scuole; un lavoratore di Eutelia; un interinale ditta Power-one; un precario della scuola; un cassaintegrato ditta Unoaerre; una lavoratrice della grande distribuzione ditta Zara; un immigrato. Conclusioni di Giorgio Cartocci, Segretario Generale CGIL Arezzo Firenze: ore 09.00 – concentramento in Piazza Indipendenza. Conclusione del corteo in Piazza Santa Croce. Concluderà Mauro Fuso, Segretario Generale CGIL Firenze Grosseto: ore 9.00 – concentramento piazza De Maria.
Inizio del corteo per le vie cittadine ore 11.00 – conclusione in Piazza San Francesco, dove prenderanno la parola i soggetti colpiti dalla crisi Livorno: ore 9.00 – concentramento Piazza Grande. Il corteo terminerà in Piazza della Repubblica. Interventi e musica. Concluderà Maurizio Strazzullo, Segretario Generale CGIL Livorno. Lucca: ore 9.30 - concentramento in Piazza Santa Maria. Comizio conclusivo in Piazza S.Francesco, di Antonio Filippi, CGIL nazionale Massa: ore 09.00 – partenza corteo dalla EATON ore 11.30 – conclusione in Piazza Mercurio con comizio di Patrizia Bernieri, Segretario Generale CGIL Massa Pisa: ore 9.00 – concentramento in Viale Bonaini davanti alla Camera del Lavoro ore 11.00 – termine corteo e comizio Piazza Carrara, dove interverrà Gianfranco Francese, Segretario Generale CGIL Pisa Pistoia: ore 9.30 – concentramento Porta Lucchese ore 10.30 – conclusione in Piazza Duomo Prato: ore 9.00 – ritrovo in Piazza Mercatale ore 11.00 – conclusione in Piazza Duomo Siena: ore 9.00 - concentramento alla Lizza e partenza del corteo per le vie cittadine ore 11.30 - atto conclusivo in Piazza del Duomo, dove parleranno giovani, precari, stranieri, soggetti colpiti dalla crisi.
È previsto l'intervento di Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena.