Firenze - "La ricerca nel campo della terapia cellulare e del complesso settore della medicina rigenerativa rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo di nuove e migliori strategie terapeutiche per la cura di malattie trattate tradizionalmente con la medicina sostitutiva o di malattie attualmente considerate non curabili. Questo è un tema di grande interesse per la salute e sarà oggetto di un importante intervento che inseriremo nel nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato al quale stiamo lavorando..
Ricerca e assistenza devono andare sempre di pari passo, e lo sviluppo della ricerca deve sempre significare miglioramento dell'assistenza". L'ha detto l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nel saluto che ha rivolto oggi ai partecipanti al convegno "La medicina rigenerativa nella Regione Toscana", che si è tenuto nell'Aula Magna della Facoltà di Medicina a Careggi, organizzato dall'Università in collaborazione con la Regione. Negli ultimi anni si è andato sviluppando un crescente interesse per la cosiddetta "terapia cellulare e/o medicina rigenerativa", che prevede l'utilizzo di cellule sottoposte a manipolazioni "non minime", o il loro uso "non omologo" (somministrazione di cellule in siti dove normalmente non sono presenti, o svolgimento di una funzione diversa dalla propria) per il trattamento di varie patologie.
Questo è stato possibile grazie alla scoperta di cellule staminali anche in tessuti "adulti", e alla maggiore comprensione dei meccanismi cellulari e biochimici che controllano la proliferazione cellulare nei tessuti. E il fenomeno delle biobanche sta cambiano il modo di fare ricerca e l'approccio alla cura, schiudendo orizzonti concreti alla "medicina personalizzata". "Sulla base dell'esperienza maturata finora - ha detto l'assessore - credo che l'azione più significativa da intraprendere perché la terapia cellulare progredisca anche nella nostra regione sia la promozione della collaborazione tra Cell Factory certificate e i clinici interessati a sperimentare le proprietà terapeutiche delle cellule staminali.
Sarà compito della Regione individuare il bisogno di Cell Factory nella realtà toscana, il loro inserimento all'interno del servizio sanitario pubblico, e la connessione di queste attività di alta specializzazione con la rete di diagnosi e cura". In Toscana, secondo i dati forniti al convegno dal professor Sergio Romagnani, coordinatore scientifico regionale per la medicina rigenerativa, sono in tutto 26 i gruppi che svolgono attività di carattere scientifico in questo campo: 15 a Careggi, 3 al Meyer, 3 nell'azienda ospedaliero-universitaria pisana, 4 in quella senese, 1 nella Asl 2 di Lucca.