Firenze – Il più piccolo ha diciotto anni – anzi sono due, originari della Nigeria e della Costa d’Avorio – e il più ‘anziano’ trentotto, del Togo. Sono tutti uomini. C’è anche chi compirà gli anni, ventiquattro, giusto domani. Nessuno dei 90 profughi arrivati ieri in Toscana, parte di un gruppo di 2300 distribuito in questi giorni tra le regioni d’Italia (con pochissime eccezioni), è comunque libico, anche se dalla Libia molti sono partiti o in Libia già si trovavano. Il primo giorno nei centri d’accoglienza messi a disposizione dalla Toscana sono serviti per fare l’appello e conoscersi.
C’è chi fugge dalla guerra, chi da paesi dove era sottoposto a persecuzioni, altri magari semplicemente dalla fame e da violenze sistematiche. Storie diverse, ma anche simili. Tutti hanno fatto domanda di asilo e si trovavano infatti nel centro, per richiedenti asilo, allestito a Foggia in Puglia. Sono partiti a bordo di due pullman nel primissimo pomeriggio di ieri. Il primo è arrivato a Piombino poco dopo le dieci e mezzo. Mezzora più tardi, attorno alle undici, è arrivato a Firenze il secondo pulmann, che poi ha proseguito per Santa Croce sull’Arno, Capannori e Pisa. Su novanta giovani e ragazzi si contano dodici nazionalità diverse: Africa subsahariana e prime propaggini d’Africa nera, ma anche un ventottenne iraniano e tre cittadini dell’Iraq, di 27 e 22 anni.
Il gruppo pi&ugra ve; numeroso è quello dei nigeriani: sono 20. Dalla Costa d’Avorio arrivano in 14 e in 12 dalla Guinea, altri 10 dal Burkina-Faso ed altrettanti dal Ghana. Ci sono anche 9 cittadini del Mali, 8 del Togo, un ragazzo del Benin, uno della Mauritania e uno del Camerun. Le strutture per i tunisini, allestite tre settimane fa, erano state 22, distribuite in otto province: tutte, ad eccezione di Massa-Carrara e Prato. Sette di queste, già vuote o quasi vuote, sono state utilizzate ora per i profughi.
Dieci si sono fermati a Firenze a Villa Pieragnoli. Altri cinque sono andati alla Casa Emmaus di Empoli ed altri tre a Casa Mamma Margherita a Badia a Settimo, a Scandicci. In quaranta sono stati accolti a Piombino, nella scuola di Franciana: il gruppo più numeroso. Sei profughi, tutti della Guinea, sono stati alloggiati a Capannori in provincia di Lucca, altrettanti nel centro già attivo a San Piero a Grado, in provincia di Pisa. Venti sono stati sistemati al centro comunale di ospitalità notturna a Santa Croce sull’Arno