Firenze – “Ho sempre sostenuto che la scelta del nucleare fosse sbagliata. Per questo, da sempre, ho detto no alle centrali in Toscana. Il governo ha fatto bene a bloccare il nucleare. Ma io non mi fido.” Questo il commento del presidente Enrico Rossi alla decisione del governo di soprassedere sul programma nucleare e di abrogare tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. “Come fidarsi – prosegue Rossi – quando il governo prima ha cancellato le politiche di sostegno alle energie rinnovabili e poi non ha ancora chiarito come rimediare.
Infatti domani saranno gli imprenditori del settore a protestare. Infine ha cancellato anche la scelta nucleare – conclude il presidente – ritenuta fino a ieri risolutiva di tutti i guai nostrani”. “Consapevoli che il quorum nel referendum di giugno sarebbe stato raggiunto e che la stragrande maggioranza degli italiani, di tutti gli schieramenti politici, sono contrari al nucleare, il governo ha deciso di abrogare le norme per la realizzazione di nuove centrali atomiche. Salta quindi anche il referendum ma non cala l’attenzione da parte delle associazioni che continueranno invece a vigilare affinché il nucleare cacciato ora dalla porta non si riaffacci dalla finestra, magari tra un anno, quando le acque si saranno calmate e l’incubo di Fukushima sarà meno opprimente”. Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, ha commentato la notizia dell’emendamento al decreto Omnibus che conteneva anche la moratoria di anno per il nucleare, presentato oggi al Senato. “Questa grande vittoria del movimento antinucleare – ha continuato Cogliati Dezza – sia la spinta decisiva per avviare un nuovo piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili, che escluda definitivamente il ritorno all’atomo, rispondendo positivamente agli obiettivi internazionali e garantendo al Paese occupazione e sviluppo di qualità”.