Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in occasione dell'inaugurazione presso il Teatro della Pergola della mostra in onore di Eleonora Duse, conferma la volontà di partire per il Giappone per raggiungere i componenti dell'orchestra del Maggio che proseguono la loro tournée nipponica. "Sono orgoglioso di essere il presidente della Fondazione di questo Teatro - spiega Matteo Renzi, esponendo la situazione alla stampa nel corso di un incontro successivo a Palazzo Vecchio - verrebbe meno il senso di andare solo se fossero le autorità a chiederci questo.
Sono in contatto con la Presidenza del Consiglio e con le autorità competenti. Ci sono componenti del Maggio che hanno chiesto di venire via, circa una quindicina di addetti. e stanno tornando a casa. Noi non possiamo portare mezzi o tecnologie per affrontare il sisma, sono preparati. Fosse accaduto da noi saremmo a discutere di altro, quel che possiamo portare è la musica, il Governo italiano non ci dice di non partire. Non sono un eroe, non sono un marines, la nostra Protezione civile ci ha rassicurati che qualora vi fosse un allarme sono pronti a recuperare tutti i componenti del Maggio.
Coloro che vogliono rientrare sono liberi di farlo, ma i fatti non sono cosi come vengono rappresentati, la situazione è critica, ma non preoccupante" Alcune indiscrezioni trapelate dal Giappone descrivono una situazione di 'crisi' all'interno dell'organico del Maggio: "Nessuno obbliga gli artisti a restare - prosegue Renzi - se dovessero mancare i numeri per mettere in scena lo spettacolo si torna tutti a casa. Non guardiamo ora ai risvolti giuridici, se lasciano il posto di lavoro o meno poi si vedrà, certo è che non dobbiamo dare peso a quel che è stato scritto perché non credo che la sovrintendente Francesca Colombo si sia espressa in questi termini.
Guardate i fatti, quelli che sono tornati e stanno tornando. C'è tensione, magari anche panico, è normale. Soprattutto il Maggio non ha intenzione di licenziare chi 'diserta'. Sono persone libere e possono fare ciò che vogliono. A livello istituzionale io faccio quel che dice il mio Governo, sono il sindaco di Firenze" Interviene in merito il sindacato RSA Slc Cgil Teatro Comunale: "Mentre proseguono incessanti e potenti le scosse di terremoto, mentre oltre 100.000 soldati giapponesi scavano la melma recuperando migliaia di cadaveri travolti dalle acque, mentre si susseguono le esplosioni nelle centrali nucleari nipponiche poste non lontano da Tokyo (con grave sottovalutazione del governo giapponese ed italiano), mentre iniziano i black out elettrici ed arrivano le squadre della protezione civile internazionale, mentre la Camera di Commercio non parte ed i cittadini occidentali si accalcano all’aeroporto, lo “spettacolo deve andare avanti”. Non ha niente a che fare con la solidarietà e con la vicinanza con la popolazione giapponese, rischia di apparire una posizione strumentale, cinica, determinata da interessi. Di fatto i lavoratori del Teatro sono prigionieri, negli alberghi e nei teatri, delle decisioni del Governo, del Sindaco e della Sovrintendente e questo, nella fase di minimizzazione in corso, è inaccettabile e non più tollerabile. La solidarietà, oggi, nella emergenza, si esprime non costituendo intralcio, lasciando liberi i soccorsi, dichiarando fino da adesso la disponibilità e l’impegno a tornare appena possibile. Risultano assolutamente inaccettabili i giudizi di irresponsabilità espressi nei confronti dei lavoratori soprattutto se dichiarati dalle comode poltrone romane e fiorentine; quattro notti insonni, le scosse continue, le esplosioni nelle centrali nucleari non consentono a nessuno di speculare su chi si trova in questa situazione.
Ancora più inaccettabili risultano le pressioni e le minacce, più o meno velate, effettuate nei confronti dei dipendenti presenti in Giappone, sulla responsabilità che si assumono se decidono di chiedere di rientrare, e sugli eventuali provvedimenti che potrebbero essere instaurati. Questo è provocatorio ed irresponsabile.La legge, la giurisprudenza ed un normale senso di umanità indicano nel principio di cautela il criterio da seguire, sempre in questi casi; senza dimenticare che il Presidente e la Sovrintendente hanno la responsabilità civile e penale della salute e sicurezza dei lavoratori e che la precauzione dovrebbe muovere tutti gli atti di datori di lavoro ragionevoli. Domattina alle 11,30 nei locali del Teatro si svolgerà un’assemblea pubblica dei dipendenti rimasti in servizio a Firenze aperta ai familiari dei colleghi in trasferta in Giappone" Dal Consiglio comunale: “Le nuove testimonianze dirette dei lavoratori del Maggio sono drammatiche - così interviene Ornella De Zordo, capogruppo di UnAltracittà - messi sotto pressione dalla dirigenza per rimanere in Giappone nonostante gli altissimi rischi per la loro salute.
Per la sovrintendente Colombo va tutto bene, e dalle pagine Facebook del Teatro una voce ufficiale e autorevole fa trapelare quella che potrebbe essere la ragione di tale intestardimento: "Stiamo lavorando sul TG1 per il 17 marzo [...] in programma l'Inno di Mameli nel giorno della festa dei 150 anni dell'Italia...". Sarebbe quindi solo una triste storia di immagine e di interessi al centro del mancato rientro in Italia: trasformare il manipolo di musicisti del Maggio in un gruppo di eroi che nel momento di difficoltà estrema per il Giappone restano sul loro posto di lavoro per dare lustro all'istituzione e a chi la guida. Questo atteggiamento è inaccettabile.
I lavoratori devono tornare a casa prima possibile semplicemente perché è quello che chiedono, ed è assolutamente disumano non rispettare la loro paura e la loro volontà di lasciare Tokyo, soprattutto quando la situazione di emergenza nucleare sta pericolosamente peggiorando. Apprendiamo invece che chi sta tornando lo deve fare a proprie spese e mettendo a rischio il contratto di lavoro. La portaerei americana Ronald Reagan ha sospeso l'attività di assistenza alle vittime del terremoto, a 160km da Fukushima, perché i livelli di radioattività sono troppo alti e quindi pericolosi.
Continuano le scosse di terremoto (ultima scossa di 6.2) e gli allarmi tsunami. Si risvegliano i vulcani. E' esploso il reattore 3 di Fukushima e ora anche il 2 ha iniziato a perdere il liquido di raffreddamento, ci sono 11 nuovi feriti e centinaia di nuovi contaminati; il ministro francese Besson ha definito "gravi" gli incidenti ribadendo che i francesi devono tornare in patria. Tutte le ambasciate del mondo stanno cercando di far rimpatriare i propri connazionali presenti in Giappone. Che responsabilità si sta prendendo la dirigenza del Maggio? E cosa sta facendo la Farnesina?”. Marco Stella: “Il Maggio Musicale abbandoni immediatamente il Giappone e prosegua la sua tournée negli altri stati.
I 300 componenti del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino impegnati nella tournée internazionale si trovano ora a Tokyo, proseguiranno poi in Cina, India, Taiwan, Russia e Ungheria. Chiedo al Sindaco e alla Sovrintendente Francesca Colombo viste le condizioni in cui si trova in questo momento il Giappone a seguito del violento terremoto e del pericolo nucleare, di portare immediatamente via dal Giappone i lavoratori del Maggio. Non solo mi preoccupano le condizioni in cui sono costretti a stare i lavoratori a seguito della terribile scossa di terremoto provocata dallo Tsunami, ma sono anche preoccupato per l’allerta nucleare che si sta verificando in queste ore e la previsione di nuove scosse. Ad oggi nessuno credo possa rassicurarci su una possibile emergenza atomica in Giappone, contrastanti sono anche i giudizi espressi dalle agenzie nucleari, il premier giapponese Naoto Kan ha assicurato che ‘non ci sarà un'altra Chernobyl’, mentre secondo l'agenzia nucleare francese, le emissioni radioattive del reattore 1 della centrale di Fukushima sarebbero molto più consistenti di quanto dichiarato dalle autorità giapponesi. Si lascino tornare a casa i lavoratori del Maggio Musicale che ne fanno richiesta: mi sembra che la situazione in cui si trova il Giappone non consenta di lavorare con tranquillità”. I consiglieri di Futuro e Libertà Bianca Maria Giocoli e Stefano Bertini: “Il Sindaco lasci perdere un’inutile esibizione personale in un Giappone straziato dal terremoto e dallo tsunami e rimanga a Firenze per la festa dell’Unità d’Italia del 17 marzo.
La tragedia impone il massimo rispetto. Diciamoci la verità: il sindaco non ha deciso di partire per Tokio all’indomani del terremoto per stare vicino all’orchestra del Maggio, ma era già prevista la sua partenza il 17 marzo per una missione economica/culturale nonostante la festività che lo doveva vedere all’alzabandiera solenne sull’arengario di Palazzo Vecchio alla presenza di tutte le 58 delegazioni consolari con le bandiere dei rispettivi paesi portate dai cadetti della Scuola Aeronautica. Tale abbandono del campo aveva già lasciato l’amaro in bocca a tutte le autorità civili religiose e militari che parteciperanno ,alla manifestazione e di questo si erano già lamentati. Ora, alla luce della tragedia giapponese e dei rischi che anche l’orchestra sta vivendo (e qui vogliamo ricordare che la Farnesina sconsiglia ancora oggi ‘di intraprendere viaggi in Giappone per ragioni non strettamente necessarie ed urgenti anche in ragione dei comunicati dell’Agenzia meterologica giapponese che indica nuove scosse di assestamento’) si impone il massimo rispetto e ci sembra veramente fuori luogo la sua ostentazione di coraggio e l’esibizione a tutto il mondo della sua partenza per Tokio. Stia a Firenze, vada in Piazza Signoria e partecipi all’alzabandiera celebrando non solo la notte del 16 ma anche la mattina del 17 la festività del 150° dell’Unità d’Italia.
Anzi il Sindaco faccia di più: organizzi al più presto un concerto a Firenze ‘For Japan’ con l’orchestra del Maggio chiamando i maggiori maestri di tutto il mondo, questa sì che sarebbe una grande occasione perché Firenze e i fiorentini siano al centro dell’attenzione. Il resto è solo pubblicità personale e per di più a spese della collettività”.