Un quadro a tinte fosche che ha visto negli ultimi quindici anni crollare fatturato e occupazione, mettendo in ginocchio un settore che da sempre rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana. E’ quello che è emerso oggi nel corso del convegno “Moda e studi si settore: la moda cerca nuovi spazi, quali prospettive”, ospitato nell’auditorium di Confcommercio Firenze al Meeting point, in via Palagio degli Spini. Se nel 1995 il 70% del mercato italiano era appannaggio della vendita al dettaglio e il 30% interessava catene, outlet e ambulanti, nel 2010 il rapporto si è sostanzialmente ribaltato con il 38% in favore del dettaglio e il 62% per la grande distribuzione.
Nello stesso periodo gli outlet sono passati da una superficie totale di 435 mila metri quadrati (a livello nazionale) a una superficie di 810 mila metri quadrati, nel frattempo il mercato interno si è rifornito del 20,4% in meno di prodotti confezionati in Italia. “Occorre rimboccarsi le maniche – sostiene Alessandra Signori Presidente di Confcommercio Firenze ed operatrice proprio del settore moda – perché comunque il comparto ha le potenzialità per una ripresa. Serve minore individualismo e una più spiccata propensione alla creazione di sistemi integrati d’impresa.
Il sistema della distribuzione sta cambiando e dobbiamo imparare ad aprirci e cogliere le nuove opportunità che si presentano per aumentare la nostra competitività”