Firenze - “La decisione della Giunta di annullare gli atti che hanno portato alla sottoscrizione di sei dei tredici contratti stipulati nel 2006 conferma in pieno i nostri timori e le denunce fatte da anni – hanno dichiarato i consiglieri comunali del Pdl Marco Stella e Stefano Alessandri -. A più riprese infatti, anche durante l’amministrazione Domenici, avevamo denunciato i danni provocati alle casse del Comune per la scelta di sottoscrivere questi rischiosissimi prodotti finanziari”. “Il Comune di Firenze ha infatti investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi, senza tenere conto che la scommessa del Comune ha prodotto un mark to market di 55 milioni di euro di perdite – hanno aggiunto i due consiglieri –.
L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento del mark to market, ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro”. “La decisione da parte dell’Amministrazione di ‘stoppare’ i sei prodotti ‘sospetti’ – sottolineano Stella e Alessandri – è arrivata dopo aver appreso i risultati di una consulenza ‘ad hoc’ della durata di 120 giorni per 24.957 euro affidata a un avvocato del Foro di Milano.
Questo è un altro dato certo, e cioè che la macchina comunale, da sola, non ce l’ha fatta a stabilire la correttezza dell’andamento del debito legato agli ‘swap’, e comunque la decisione di andare a verificare come stavano le cose è arrivato a oltre un anno e mezzo dall’elezione del sindaco Renzi”. “Quali saranno le conseguenze sul Bilancio del Comune? Verranno rescissi anche i singoli contratti? E con quali penali per le finanze dell'Ente? Ci auguriamo solo che il sindaco Renzi non aumenti le tasse ai fiorentini per coprire i debiti fatti dall'amministrazione comunale con scelte che si sono dimostrate rischiose e dannose per le casse comunali.
Aspettiamo di vedere nel bilancio preventivo, non aumenti di tasse ma razionalizzazione delle spese, abbattimento delle consulenze, taglio ai collaboratori esterni” hanno concluso i due esponenti del centrodestra.