Il regista Antonio Calenda ha affidato alla maestria di Giorgio Albertazzi l'immensa figura del maestro spagnolo e alla compagnia di danza di Martha Graham, negli anni della sua attività definita proprio il Picasso della danza, le coreografie che illustrano le tappe del suo percorso artistico. E' la prima volta che la Martha Graham Dance Company diretta da Janet Eilber collabora ad una produzione italiana. «Un genio che solo la morte ha saputo dominare» così lo scrittore e politico francese André Malraux definì l’amico Pablo Picasso, cogliendone appieno in queste poche parole la personalità irregolare, il furore creativo, l’eclettismo, la natura esplosiva e rivoluzionaria. Ed è proprio a questa natura d’artista, a questa indomabile creatività che guarda Antonio Calenda. «Affrontare Picasso – anticipa il regista – significa rispondere alla sua fantasmagoria, dare voce alla sua irruente visionarietà.
Perciò sarà necessario discostarsi dagli stilemi del naturalismo per ricreare invece le tensioni dell’irripetibile atmosfera culturale che circondava Picasso, per ricercare nel mondo delle sue motivazioni interiori attraverso la figurazione evocativa e coreografica, attraverso le sue stesse parole ed i pensieri che riverberano potenti da passi tratti dai suoi scritti, dai suoi poemi, dai testi teatrali». Un sipario cela la prima immagine di Cercando Picasso e – fin da prima che lo spettacolo abbia inizio – pone idealmente in comunicazione danza e pittura: si tratta infatti della riproduzione di un fondale che Pablo Picasso dipinse nel 1917 per Parade il primo balletto alla cui creazione Sergej Diaghilev lo chiamò a collaborare, assieme a Cocteau, Satie e Massine.
Questa “complicità” fra arti diverse – letteratura, pittura, musica, danza, teatro, arti plastiche… – permea di sé tutto il Novecento (basti pensare al Bauhaus, alle avanguardie), ed è un elemento forte, e immediatamente annunciato, dello spettacolo che vive proprio di tale complice interazione fra arti, a partire dallo stretto dialogo che si intesserà fra le coreografie delle nove danzatrici della Martha Graham Dance Company, il protagonista e gli altri linguaggi espressivi della messinscena. Spesso si accostano l’innovazione che Martha Graham apportò nel mondo della danza a quella che Picasso donò all’arte del Novecento: la loro sensibilità fu per molti aspetti affine, entrambi possedevano personalità decise e di grande profondità.
Ciò che le coreografie della Graham disegnano nello spazio del palcoscenico, rimanda fortemente a ciò che viene trasmesso dalle tele del geniale pittore spagnolo. La parte coreografica che si intreccerà significativamente alla recitazione, sarà composta da alcune coreografie storiche della Martha Graham Dance Company (fra cui citiamo almeno la celeberrima Lamentation, un assolo creato e danzato negli anni Trenta dalla stessa Graham, Steps in the Street, Deep Songs) e da altre coreografie originali create – sullo stile della Graham – dall’attuale direttrice artistica della compagnia, Janet Eilber. Fra i testi, Le désir attrapé par la queue (Il desiderio preso per la coda) rappresenterà il cuore dello spettacolo, proprio per quel suo meraviglioso respiro onirico e surreale, per quel suo essere “irregolare” privo di chiare evoluzioni logiche, singolare nella punteggiatura, eppure vitalissimo, animato da personaggi come il Piede Grosso, l’Angoscia grassa, la Cipolla, il Silenzio, la Torta… Se Quenaeau vide in Le désir una fantasiosa rappresentazione dei mali che l’uomo soffriva a causa della guerra e che assediavano il gruppo di intellettuali parigini che lui stesso assieme a Picasso frequentava, è anche vero che nel testo il grande pittore spagnolo mantiene viva tutta la visionarietà tipica della sua pittura, la sua inventiva inarrestabile, la sua espressività.
Un tourbillon che è al contempo testimonianza poetica e delle lacerazioni della guerra, dei bombardamenti, in particolare della fame. Ma dell’universo di Picasso non verrà evocata solo la dimensione di Guernica, della fame, delle grida sotto i bombardamenti: ci saranno altri nuclei tematici attorno ai quali recitazione, danza, musica tesseranno trame ricche di suggestioni. Attraverso scritti di Picasso sulle donne e sull’amore, alternate a liriche di autori coevi e a lui vicini come Apollinaire, viene ritratto il rapporto appassionato, fervido, ma anche conflittuale del pittore con l’eros e il femminile, in cui egli riconosce oggetto di desiderio ma anche musa artistica.
La musica di Igor Strawinsky introdurrà poi alla riflessione sul Teatro e sull’Arte: qui sono naturalmente al centro dell’attenzione, i pensieri di Picasso sull’arte, la sua fantasmagoria creativa, la sua personalità incandescente e onirica trasmesse da proiezioni video, dallo stesso Albertazzi, dalla danza. Ed è la danza – in particolare la coreografia di Martha Graham Prelude To Action del 1936 – a evocare un nuovo tema caro a Picasso: l’amore per la Spagna e la tauromachia restituito da un’unica koinée di molteplici linguaggi scenici e di versi, fra cui quelli di Garcia Lorca, che richiamano il toro e il Paese della corrida, elementi fondamentali nella poetica di Picasso. «Vivremo un excursus nel suo immaginario, che avrà un vertice nella rappresentazione de Le désir» spiega Calenda.
«Questa necessità di evitare causalità e concretezza, di muoverci nell’impalpabile della fantasia, dell’immaginazione di questo grande artista ci ha spinto verso una scelta espressiva inusuale: quella di intrecciare nello spettacolo all’evocazione della pittura e del mondo di Picasso, il linguaggio coreografico di Martha Graham. Sono segni potenti, dell’arte e dell’espressività del Novecento, codici inestimabili la cui pregnanza riecheggia costantemente nell’immaginario contemporaneo.
Ad essi si fonde la recitazione di un maestro come Giorgio Albertazzi, un attore che sa fare della parola un esercizio stilistico alto, sa rendere ogni battuta finissima, poliformica, astratta… Poter contare in scena su un dialogo intenso fra questo e la danza della Martha Graham Dance Company significa assicurare semanticità ulteriore allo spettacolo, liberarlo dagli impacci naturalistici, librarlo in un’atmosfera di allusione astratta che ci appare in qualche modo omologa all’animo del grande pittore, all’eredità che ha lasciato, a ciò che di lui desideriamo raccontare».
Va segnalato che ne Le désir le ballerine daranno corpo a tutta la surrealtà che connota il testo e ne rappresenteranno i fantasiosi personaggi, mentre alcune “voci fuori campo” ne reciteranno le battute: “voci fuori campo” offerte da un cast di primi attori di raro prestigio che il regista Calenda ha composto e diretto. Si tratta di Giorgio Albertazzi che interpreta Piedone, mentre Piera Degli Esposti è La Torta, Andrea Jonasson recita l’Angoscia Magra, Franca Nuti dà voce a l’Angoscia Grassa, Elisabetta Pozzi è la Cugina… Lo spettacolo è prodotto Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia assieme alla Martha Graham Dance Company in coproduzione con l’Ente Autonomo Teatro di Messina e Orkestra Entertainment Srl, per la regia di Antonio Calenda. Interpretato da Giorgio Albertazzi e dalla Martha Graham Dance Company, Cercando Picasso si avvale delle coreografie storiche di Martha Graham e di alcune creazioni originali dell’attuale direttrice artistica della compagnia, Janet Eilber; le scene e i costumi sono di Pier Paolo Bisleri, le luci di Nino Napoletano, i video di Antonio Giacomin. Paul Szilard Productions.
Inc., in collaborazione con Daniele Cipriani Entertainment è il rappresentante esclusivo della Martha Graham Dance Company in Italia. Il Teatro della Pergola offre agli spettatori della mostra Picasso Mirò Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità, che presenteranno il biglietto alla cassa, una riduzione per assistere allo spettacolo in ogni ordine di posto, dal martedì al sabato: platea € 20, posto palco € 17 galleria € 13. Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45 domenica: ore 15.45.
Prezzi biglietti interi: Platea: € 30, Posto Palco: € 22, Galleria: € 15