Firenze si muove indifferente sui lungarni di piazza Poggi, ogni tanto uno sguardo in alto al cantiere in corso, alla torre 'impacchettata' che in molti conoscono, ma che in pochi hanno visto davvero, ritenendola come spesso capita, elemento del paesaggio e non punto di osservazione. Con venti minuti di ritardo, dopo essere intervenuto a Radio 101, il sindaco Matteo Renzi è apparso in bicicletta seguito a ruota da Eugenio Giani per l'atteso sopralluogo alla struttura che vive la sua ennesima fase di restauro nel corso del tempo (l'ultima nel 1958).
Per accedere si attraversa l'area di cantiere, ma soprattutto, ed in modo ben più caratteristico, il sistema di scalette interne ed esterne, a chiocciola e a parete che ricorda i castelli della Toscana medievale, quella dei borghi di periferia, del 'tutto è rimasto come un tempo'. "Questa è una Torre - spiega Matteo Renzi - che da tanti anni il Comune di Firenze vuole riaprire, lo stesso Eugenio Giani si è impegnato molto per questo, per rimetterla a disposizione dei cittadini.
Un simbolo di Firenze, forse l'unica torre ancora percorribile con le scale tradizionali che presenta una struttura molto caratteristica, per cittadini e per i turisti, sembra di essere al pari del piazzale Michelangelo e di poter sfiorare il David con una mano. Sullo sfondo uno sguardo inedito sulla città. 340 mila euro già stanziati. Puntiamo a riaprirla per il 24 Giugno, per San Giovanni e soprattutto per 'i fohi' ovviamente sarà visitabile prima, non durante perché qui ci si affumica. L'idea è di unirla poi, come luogo di attrazione, con la Torre della Zecca dove veniva coniato il Fiorino che si trova in piazza Piave attraverso un percorso sotterraneo, ma anche con le scale mobili per arrivare al Forte Belvedere attraverso i giardini.
Vorremmo poter arrivare a dire ai turisti che ogni volta che vengono possono trovare qualcosa di nuovo. Per chi soffre di vertigini come me - conclude Renzi - ci sarà da fare uno sforzo, ma una volta in cima ci si sente più orgogliosi di appartenere a Firenze e questo è un altro pezzettino di quel grande mosaico per il recupero della dignità e dell'orgoglio di stare a Firenze e di vivere Firenze" Eugenio Giani che si è impegnato in tempi non sospetti concentrando l'attenzione sul monumento anche in passate epoche gestionali ed in particolar modo durante la permanenza nel ruolo di Assessore alla cultura, storia e tradizioni, si dice soddisfatto: "E' bello arrivare fino al tetto di questo edificio, bello da un punto di vista amministrativo vedere il compimento degli sforzi fatti e poter restituire ai fiorentini una parte di quella storia che ci rende unici nel mondo" Nell'occasione il primo cittadino torna su alcuni temi dibattuti in città, il diverbi a distanza con la segretaria Susanna Camusso vede Palazzo Vecchio contrapposto alla Cgil anche rispetto alle rimostranze degli operatori del Maggio: "Credo sia una polemica chiusa, il nostro compito è di aiutare il Maggio, di salvarlo anche da chi sputa nel piatto dove mangia o sega il ramo dove si siede.
Chi si doveva fare un'idea di quanto accaduto credo che, oramai, se la sia fatta. Abbiamo preso un areo ed abbiamo riportato tutti a casa, spero che a partire dalle prossime ore arrivi qualche buona notizia da Roma" "La Procura indaga e fa bene a farlo è il suo compito - conclude Renzi - se qualcuno vuole alimentare le polemiche lo faccia, noi abbiamo da fare, da lavorare concretamente. vogliamo smetterla con chi campa e vive solo di antagonismo verso l'Amministrazione pubblica.
Se vogliono attaccarci, anche gli amici dell'opposizione che si risvegliano dal letargo solo per gli eventi catastrofici, lo facciano sulle strade che ancora non abbiamo riparato, sugli eventi che non abbiamo ancora realizzato, non facendo costante polemica sulla mera persona del sindaco, sono cose che stancano i fiorentini" di Antonio Lenoci Le Foto di Nove da Firenze: