Firenze – “Andremo a Roma per chiedere al governo di cambiare il decreto-catastrofe sulle rinnovabili – ha dichiarato il presidente della Toscana Enrico Rossi - . Ci vuole un’azione comune da parte di istituzioni, forze econmiche e sociali che credono nello sviluppo e nella green economy. I lavoratori della Isi hanno già dato l’esempio occupando lo stabilimento. Hanno fatto bene”. Questo il commento alla decisione del governo di convocare a Roma per il 23 marzo i rappresentanti delle Regioni. I ministri dello sviluppo economico Paolo Romani e dei rapporti con le Regioni Raffaele Fitto discuteranno con le Regioni le misure che il governo intende prendere in questo settore.
Questa iniziativa segue le numerosissime proteste e prese di posizione contrarie all’attuale decreto diffuse nelle ultime ore e le sollecitazioni avanzate nei confronti del governo dal presidente della Conferenza Stato Regioni Vasco Errani, a cui nei giorni scorsi il presidente Rossi aveva inviato una lettera. “Ci batteremo perché sia ripristinato il sistema degli incentivi – conclude Rossi – Negli altri paesi d’Europa sono state prese misure più equilibrate, sostenibili e non punitive nei confronti di un comparto che può essere a ragione considerato strategico.
Anche l’Italia può farlo e assicurare così a imprese e lavoratori una occasione di sviluppo e di occupazione irrinunciabile”. Anche gli Ecodem, insieme al Pd, stanno preparando una bozza di schema di ordine del giorno che potrà essere utilizzato da tutti i Consigli comunali toscani che vorranno farsi interpreti della contro una scelta politica conservatrice e antiecologista. Sinistra ecologia e libertà con la Cna contro il decreto sulle energie rinnovabili. Le posizioni sono state illustrate stamani in un incontro in Provincia di Firenze dal consigliere provinciale Riccardo Lazzerini e da quello regionale Fabio Roggiolani, di Sel, e da Maurizio Barsottini della Cna.
“Il decreto sta causando il blocco del lavoro per le imprese che operano in questo settore, uno dei pochissimi che non ha risentito della crisi, anzi in crescita dal 2002”. Si tratta di migliaia di imprese e 20 mila lavoratori a rischio. Cna Toscana ricorda di aver manifestato le proprie preoccupazioni in una lettera inviata ai parlamentari toscani e che stamani è stata consegnata al Prefetto di Firenze. Nel porre un limite temporale al 31 maggio alle incentivazioni sul fotovoltaico, il Governo avrebbe di fatto prodotto il blocco totale dei finanziamenti da parte delle banche ai progetti in corso d'opera ed il conseguente blocco delle attività.