"Sarŕ la prima giornata dedicata a Michelangelo Buonarroti - spiega il presidenete del consiglio comunale Eugenio Giani - intendiamo ripeterla poi ogni anno, con il corteo, la deposizione delle corone presso la Tomba e la Casa e con un momento di incontro per la riflessione e lo studio. Una iniziativa che nasce anche in relazione all'accordo solenne intercorso tra il Comune e lo Stato, lo scorso 13 gennaio tra il sindaco Matteo Renzi ed il Ministro Sandro Bondi; un atto che sancisce vari passaggi determinanti tra i quali la Carta unica dei musei con una percentuale di ricavi destinati al Comune.
Proventi che fino al 2014 saranno vincolati alla realizzazione dei Grandi Uffizi" "Festeggiamo la nascita poiché č il momento che lega Michelangelo a Firenze per scelta e non per caso. L'Artista morě a Roma allontanandosi volontariamente da Firenze per il non facile rapporto con la famiglia Medici, ricordiamoci che Michelangelo č stato molto attivo nel periodo repubblicano, proprio durante l'allontanamento dei Medici. Particolare č anche il sotterfugio con il quale la salma del Buonarroti torna a Firenze, grazie all'intervento del nipote che occulta il cadavere in un sacco e lo conduce in calesse fino a Firenze, con il papa infuriato che lo avrebbe voluto in San Pietro ed invece ora giace in Santa Croce.
Da non dimenticare anche l'atto con il quale l'ultimo discendente Buonarroti, Cosimo, dona la roprietà immobiliare a Firenze nelle mani del Granduca e quello successivo del 1859 con il quale viene costituita la Fondazione" "Il giorno della morte di Michelangelo poi, noi abbiamo giŕ la ricorrenza per l'Elettrice Palatina alla quale dobbiamo tantissimo" ricorda Giani. Due gli appuntamenti per il 6 marzo, il Corteo della Repubblica che partirà alle 9,30 da piazza della Signoria per raggiungere la Basilica di Santa Croce dove verrà posta una corona di fiori sulla tomba del grande Maestro.
Il corteo proseguirà poi per casa Buonarroti in via Ghibellina dove verrà deposta un’altra corona in ricordo di Michelangelo. Alle 11 nel Salone dei Duecento il convegno dal titolo "Valore simbolico e identitario che il David di Michelangelo ha storicamente per la città di Firenze", presieduto dallo stesso Giani assieme alla Soprintendente Cristina Acidini, una tra le massime esperte della scultura michelangiolesca, autrice nel 2006 di un libro dedicato interamente all'aspetto artistico delle opere dell'artista. Il 16 agosto 1501 l'Opera del Duomo incarica Buonarroti per la realizzazione della statua e lui fin da subito lavora sul marmo a sua disposizione.
Nonostante il committente, la collocazione dell'opera ritenuta di grande valore culturale e sociale viene decisa da un gruppo di artisti importanti dell'epoca che opta per il presidio del Palazzo Vecchio. La statua originale troverŕ poi posto nell'Accademia dopo esser stata preservata fortunosamente con strutture ad hoc, come la tettoia realizzata in piazza della Signoria, poco idonea a salvaguardare il monumento. Al termine della presentazione dell'evento, Eugenio Giani torna sull'ereditŕ del regista Franco Zeffirelli e si dice dispiaciuto per il mancato accordo: "Ricordo che gradě molto la sistemazione prospettata nelle scuderie lorenesi.
Sarebbe stata una collocazione funzionale anche al nuovo Teatro del Maggio alle cascine con un percorso facile per gli appassionati di musica e di scenografia teatrale. Probabilmente si č legato in modo particolare a Roma in un periodo che per noi č stato di transizione tra la vecchia e la nuova amministrazione, ripeto, mi č dispiaciuto molto, sarebbe stato per noi un valore aggiunto di notevole importanza e credo che anche per lui sarebbe stata la scelta piů giusta" di Antonio Lenoci