Coldiretti: ''Olio deodorato un danno per la Toscana''

Dopo il blitz del Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma e l’indagine della Procura di Firenze olivicoltori toscani preoccupati per effetti su immagine e su serietà settore regionale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2011 16:36
Coldiretti: ''Olio deodorato un danno per la Toscana''

Olio di oliva deodorato “spacciato” per olio extravergine di qualità: una fregatura per il consumatore, e un danno di immagine ed economico per l’olivicoltura toscana che vale 80 mila aziende, una produzione tra i 150-200 mila quintali, di cui 40 mila Igp ed eccellenze riconosciute in tutto il mondo con le Dop di Lucca, Chianti Classico, Terre di Siena. Ha destato preoccupazione tra gli olivicoltori della toscana l’ipotesi di reato che ha portato gli uomini del Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma alla scoperta di documenti di trasporto falsificati utilizzati per regolarizzare una maxipartita di olio extravergine di oliva destinata ad essere commercializzata per un valore di circa 4 milioni di euro.

Secondo la Procura di Firenze i documenti sono stati contraffatti per ingannare sulla vera natura del prodotto: si tratterebbe infatti, di olio di oliva deodorato, di bassa qualità e dal valore commerciale tre volte inferiore a quello etichettato come extravergine. “Da qui la giustificazione di un prezzo irrisorio e troppo basso per un prodotto di qualità – spiega Fabrizio Filippi, Presidente del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di oliva Igp a cui aderiscono oltre 11 mila aziende – impossibile trovare sul mercato extravergine di oliva di qualità ad un prezzo inferiore ai 5-6 euro il litro.

Sono chiaramente dei falsi che danneggiano il settore, la sua immagine, e truffano il consumatore”. Una linea, quella del principale consorzio degli olivicoltori toscani, sposata da Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) che consiglia di scegliere prodotti che presentano il miglior rapporto prezzo/qualità, ma non inferiore ai sei euro al litro e che riportano sull’etichetta l’origine nazionale delle olive senza affidarsi esclusivamente ai grandi marchi che spesso sono in realtà di proprietà straniera.

“A garantire la qualità – spiega ancora Filippi – sono le produzioni a denominazione Dop come l’olio Dop di Lucca, il Chianti Classico e le Terre di Siena, e naturalmente l’Igp che abbraccia tutta la Toscana con menzioni aggiuntive con l’extravergine delle Colline di Arezzo, Monti Pisani, Montalbano e Colline della Lunigiana. Poi ci sono tante piccole aziende, in tutta la Toscana, che producono nel rispetto dei criteri di qualità e serietà, e soprattutto del consumatore”. Ora, per evitare nuovi casi di olio deodorato, l’olivicoltura toscana attende l’entrata in vigore del Regolamento 61/2011 varato dall’Unione Europea relativo alle caratteristiche degli oli di oliva e degli oli di sansa d'oliva, e relativi metodi di analisi è stata introdotta la valutazione del nuovo parametro dei metil esteri degli acidi grassi (MEAG) ed etil esteri degli acidi grassi (EEAG) che consente proprio di svelare la presenza di oli deodorati negli oli extravergine d'oliva.

Purtroppo - sottolinea Coldiretti Toscana - il regolamento entrerà in vigore dal prossimo 1 aprile e gli olii imbottigliati entro questa data avranno una scadenza di 18 mesi. La norma - conclude la principale organizzazione agricola regionale - pone fine alla concorrenza sleale nei confronti della produzione che provoca ricorrenti difficoltà di mercato mettendo a rischio l’uliveto italiano e toscano”.

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