Il nuovo guasto sulla direttissima, nel tratto fra il Valdarno e Firenze, a causa di una avaria agli scambi vicino alla galleria di San Donato, che ha reso impraticabile la linea per circa un'ora ed ha suscitato le proteste del Comitato pendolari, desso vede anche la presentazione, da parte del gruppo di Rifondazione comunista di una domanda d'attualità "A denunciare questa ennesima magagna è stato il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima - ricordano gli esponenti di Rifondazione - che evidenzia in modo dettagliato la dinamica dei fatti e soprattutto i danni e i disagi che si sono venuti a creare per centinaia di pendolari e studenti che affollavano i treni fra le 7 le 8, - un’ora di punta - per recarsi al lavoro e all'università a Firenze: il Vivalto diretto n.
6604 e il Regiostar 3168, il nuovo regionale superveloce da Arezzo. I convogli sono stati deviati da Figline Valdarno sulla linea lenta, per Pontassieve generando una infinita serie di ritardi per i soliti pendolari. Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, evidenzia che il ripetersi ciclico dei guasti e danni sui convogli non sono il frutto della casualità, di un destino cinico e baro ma il risultato di politiche gestionali di basso profilo fatte da Trenitalia".
"Rifondazione Comunista - spiega inoltre il consigliere Andrea Calò - ha continuamente posto in tutte le sedi istituzionali e politiche i limiti di una gestione, quella di Trenitalia, che per realizzare profitto, non fa manutenzione, non investe e innova i vagoni usurati dei convogli “popolari”, che effettua puntuali e precisi controlli sui macchinari e che spesso offende nell’offerta dei servizi la dignità dei clienti che non appartengono alle elite dell’AV e/o Freccia Rossa.
A dimostrazione di quanto noi affermiamo sta la casistica dei guasti esibita dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima che chiede se sia considerato normale “…l'incidente in galleria San Donato per la rottura di un pantografo lo scorso 27 dicembre, poi un’avaria alla linea elettrica aerea e infine il guasto agli scambi…”. Torna di attualità il quesito posto dai pendolari sulla indifferibile necessità di prevedere “…interventi di riammodernamento e di messa in sicurezza della linea specialmente della lunghissima galleria San Donato…”.
"Dunque se Trenitalia non brilla nella gestione dei trasporti su ferro discutibile è il profilo tenuto dalla Regione Toscana e dai Sindaci del Valdarno Fiorentino nell’intervenire con maggiore costanza e coerenza nei confronti di un gestore inaffidabile e in taluni casi pericoloso. Se dopo il patto sulla Faentina le istituzioni realizzassero una intesa tra loro nel definire una strategia di intervento, meno supina e ambigua, nei confronti di Trenitalia che punti ad ottenere qualità e manutenzione del materiale rotabile esistente (locomotori e vetture) , acquisto di nuovi treni a norma e funzionanti nei più elementari comfort e dotazioni strumentali, rilanciare l’impegno sulla sicurezza, dirottare le risorse (provenienti dalle tariffe e abbonamenti spesso “esosi”) sull’ammodernamento delle linee a partire da quelle del Valdarno Fiorentino forse otterremmo dei cambiamenti e sicuramente sarebbero coerenti nel rispettare il diritto alla mobilità" "I consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista in riferimento all’ennesimo guasto verificatosi sulla direttissima nel tratto tra il Valdarno e Firenze e a fronte dei disagi e dei ritardi causati a danno dei pendolari chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore Competente di riferire sul suddetto guasto del 22 febbraio e su quanto accaduto e denunciato dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, sulle cause che lo hanno determinato e se sia “normale” che in meno di due mesi in quella tratta continuino a verificarsi guasti, avarie e disfunzioni.
Altresì chiediamo di sapere quanta manutenzione e controllo viene effettuata non solo sul materiale rotabile e che cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione Provinciale di concerto ai Sindaci del Valdarno Fiorentino nei confronti di Trenitalia per garantire la sicurezza dovuta, nei convogli e tratte, ai cittadini e pendolari e perché sia attivato un piano di ammodernamento in queste linee".