Firenze, 3 Febbraio 2011- Quattro ore di sciopero del trasporto pubblico locale su gomma della Toscana il prossimo 18 febbraio.A proclamarlo i sindacati di categoria regionali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa, dopo che il tentativo di conciliazione di oggi davanti al prefetto di Firenze, previsto dalle procedure di raffreddamento, ha avuto esito negativo. ''Lo sciopero e' inevitabile, ce ne scusiamo in anticipo con gli utenti, ma scioperiamo proprio per difendere i servizi che loro usano'', ha detto il segretario della Fit-Cisl toscana, Stefano Boni. E’ una fusione buffa, quella delle quattro compagnie di trasporto pubblico locale della Toscana del Sud (Lfi di Arezzo, Rama di Grosseto, Train di Siena e Atm di Piombino) confluite in Tiemme: i servizi si riducono, per i lavoratori si parla del 10% di esuberi, ma intanto i CdA si moltiplicano passando da 4 ad addirittura 5.
Un’incongruenza, quella che il Pdl denuncia in un’interrogazione appena depositata e rivolta direttamente al governatore Enrico Rossi e all’assessore ai trasporti Luca Ceccobao. A firmare il documento, con cui si invita la giunta a rispondere in forma scritta, sono i Consiglieri regionali Pdl dei territori interessati dal (dis)servizio, ovvero: Paolo Enrico Ammirati (Vicecapogruppo membro della Commisione Trasporti e infrastrutture) e Stefano Mugnai per Arezzo, Andrea Agresti e Alessandro Antichi per Grosseto, Claudio Marignani per Siena e Marco Taradash per Livorno.
Ecco come gli esponenti del Pdl riassumono, nella loro interrogazione, la vicenda Tiemme: «Questa estate – scrivono – è stato realizzato un processo di fusione delle aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) della zona sud della Toscana, ossia Lfi di Arezzo, Rama di Grosseto, Train di Siena e Atm di Piombino. Il tutto con il favore manifestato dalla Regione Toscana, che ha promosso tale accadimento. Tali aziende hanno conferito il proprio ramo di attività in Tiemme. Tale processo di fusione – osservano i Consiglieri – è andato a realizzarsi in tempi di note ristrettezze economico-finanziarie e di necessaria riorganizzazione del Tpl».
La situazione che si è venuta configurando è, secondo il Pdl, per certi versi contraddittoria: «I dipendenti delle aziende che hanno dato vita a questa fusione – si legge nell’interrogazione – hanno scioperato dinanzi alla prospettiva di una riduzione del personale di circa il 10%». Contemporaneamente, però: «Come denunciato dai sindacati, la fusione di queste quattro aziende di Tpl non ha comportato lo scioglimento dei 4 consigli di amministrazione di Lfi, Rama, Train e Atm, bensì dato origine a un quinto Cda, quello della nuova società Tiemme».
Abbastanza paradossale: «In sintesi – illustra il Pdl – si unificano quattro società di Tpl, si riducono i servizi per i cittadini, si prospetta la riduzione dei dipendenti, mentre aumentano i consigli di amministrazione, che passano da quattro a cinque». Le domande, come recitava un vecchio adagio, nascono spontanee: «Quali funzioni hanno, oltre alla gestione del patrimonio immobiliare, i Cda delle aziende di Tpl fuse in Tiemme»? Ancora: «Sono confermate le ipotesi dei sindacati in merito alla riduzione del personale dipendente? La Tiemme Spa ha manifestato pubblicamente l’intenzione di rispettare gli accordi presi dalle rappresentanze dei sindacati con le società preesistenti»? Infine, il Pdl chiede alla giunta di occuparsi incisivamente del futuro dei lavoratori attivandosi «affinché siano garantiti servizi e i posti di lavoro dei dipendenti con la progressiva dismissione in tempi certi dei Cda di Lfi, Rama, Train, Atm».