“L’imponente e indecorosa costruzione che dovrebbe asservire al complesso sportivo degli Assi Giglio Rosso -interviene il consigliere di FLI Stefano Bertini- oggetto di sequestro preventivo da parte della Procura di Firenze, rappresenta una vicenda assai allarmante, sia per le ripercussioni che essa può avere sul territorio, sia soprattutto per il modo, arbitrario o totalmente incompetente, con cui l’amministrazione ha operato. Il provvedimento di sequestro poggia infatti sul presupposto che, nel porre in essere tale opera, non si siano rispettate, almeno, norme urbanistiche relative al rispetto delle distanze da corsi d’acqua.
Il motivo della norma è più che evidente: con essa si vuole e si deve evitare che si possano verificare smottamenti di edifici su terreni non sufficientemente stabili. L’apparente contravvenzione a tali norme da parte del Comune stupisce e preoccupa, atteso che il rispetto delle regole deve valere per tutti e ciò in primis per una pubblica amministrazione che è funzionalmente preposta a tale controllo, ed è anzi solitamente assai solerte a punire chi vi contravviene. Ma stupisce ancora di più la risposta che l’amministrazione, nella persona del vicesindaco, ebbe a fornire a suo tempo al sottoscritto consigliere che aveva proposto, insieme al capogruppo PdL Giovanni Galli, una specifica interrogazione: ‘Sono state eseguite le indagini geologiche e geotecniche a supporto della progettazione, che non hanno evidenziato problematiche di stabilità dell’area’ sui cui insiste il manufatto.
A prescindere dal fatto che la normativa in questione pone un divieto assoluto di edificabilità, senza quindi possibilità di deroghe specifiche, pare assai singolare il fatto che simili ‘approfondite’ indagini non abbiano portato alla verifica della sussistenza, in loco, del fosso Gamberaia. Attendiamo quindi con fiducia l’esito delle indagini giudiziarie nella consapevolezza di aver evidenziato un problema di eclatante evidenza che aveva giustamente suscitato allarme nella cittadinanza”.