Sarà la fiaccolata silenziosa del 5 febbraio prossimo il culmine delle iniziative per il Giorno del Ricordo dei Martiri delle Foibe organizzate, per la prima volta quest’anno, insieme a Casaggì e gli Studenti per le Libertà, dalla Giovane Italia, la nuova sigla dei giovani del PdL. E, a testimonianza degli sforzi compiuti da tutti i giovani del centrodestra per le manifestazioni fiorentine, saranno presenti il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, e l’On. Anna Grazia Calabria, coordinatore nazionale della Giovane Italia.
A presentare gli appuntamenti del Giorno del Ricordo sono stati, questa mattina a Palazzo Vecchio, i consiglieri comunali del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai, i consiglieri regionali Tommaso Villa (dirigente nazionale Giovane Italia), Nicola Nascosti (segretario provinciale PdL), Giovanni Donzelli (presidente nazionale di Azione Universitaria), l’on. Gabriele Toccafondi (segretario cittadino PdL), Andrea Badò (coordinatore cittadino Giovane Italia), Marco Scatarzi (presidente cittadino Giovane Italia) e Alessandro Draghi (presidente provinciale Giovane Italia). “Per la prima volta, le iniziative in ricordo dei martiri delle foibe vengono abbracciate da tutto il PdL – ha dichiarato Torselli –.
Da un corteo con poche decine di militanti della gioventù di AN, l’appuntamento è cresciuto fino a diventare un momento importante di ricordo per questi figli d’Italia caduti, tanto da essere riconosciuto da una legge dello Stato. Desidero ringraziare, oltre ai tanti ragazzi che si sono prodigati in queste settimane per rendere possibile l’evento, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, che lo scorso anno partecipò alla posa della corona, e l’assessore Rosa Maria Di Giorgi, per la bella iniziativa organizzata quest’anno a Palazzo Vecchio.
E ci tengo a sottolineare che, come PdL, parteciperemo anche alla cerimonia del mattino col sindaco Renzi”. “E’ assurdo che a Firenze una manifestazione come questa debba svolgersi quasi sotto assedio – ha notato l’on. Toccafondi –. Purtroppo ormai ci siamo assuefatti a questo clima, che – lo dimostrano gli attacchi contro la Cisl di questi giorni – non fa certo bene a Firenze. Un certo clima, nella nostra città, non si è mai spento del tutto. Vorremmo che Firenze fosse una città normale, che è anche capace di ricordare in modo univoco dei morti italiani”. Nascosti ha ricordato l’appuntamento con la seduta solenne del consiglio regionale il 10 febbraio, e ha sottolineato l’importanza di “restituire pari dignità ai caduti italiani” e riguardo all’organizzazione delle iniziative, ha notato come sia “la dimostrazione che la Giovane Italia, fondata di recente, ha davanti a sé un grande futuro”. Villa ha espresso soddisfazione per “la prima iniziativa dei giovani ex AN ed ex Forza Italia insieme”, e ha sottolineato come “il Giorno del Ricordo sia un argomento che ancora presenta difficoltà per alcuni, ad esempio il sindaco di Sesto Gianassi che ha negato l’uso di una sala per una mostra fotografica, sostenendo che fosse ‘un’iniziativa di parte’, o per chi ci costringe a sorvegliare, in Università, analoghe iniziative per evitare atti vandalici.
Chi si comporta così, è bene sia chiaro, non va solo contro la storia, ma anche contro una legge votata dal Parlamento italiano”. Donzelli ha voluto ricordare che “il Giorno del Ricordo celebra la memoria non solo dei martiri delle foibe, ma anche dell’esodo cui furono costretti centinaia di migliaia di italiani; un fatto troppo a lungo ignorato dalle istituzioni”. “Le foibe – ha aggiunto Donzelli – sono state un crimine contro l’umanità: chi inneggia a questa pagina tragica della storia dovrebbe essere fermato, dovrebbe essergli impedito”. Infine Cellai, ricordando le passate edizioni del Giorno del Ricordo, ha notato “quanta strada abbiamo fatto, come centrodestra, dal sentirci dire che eravamo strumentali e dietrologici, alle proiezioni dei filmati sul dramma delle foibe nel Salone dei Cinquecento organizzate dall’assessore all’istruzione Di Giorgi per gli alunni delle medie”. "Nell'anno in cui la nostra Patria compie 150 anni -dichiara Badò- la giornata del Ricordo, che andremo a celebrare il prossimo 10 febbraio, assume un valore molto più profondo e per noi ancora una volta aumenta la sfida che ci vede protagonisti in prima persona nella costruzione di una memoria condivisa.
Come ogni anno metteremo da parte ogni simbolo politico e di partito, ricordare le foibe con il corteo, per far conoscere questa triste pagina di storia della nostra patria nelle scuole, perché la cultura non sia più ostaggio della bugia, perché non esistano più morti di serie A e di serie B, perché gli orrori, da qualunque gruppo e da qualunque persona siano commessi, siano conosciuti e condannati. Un paese non diventa veramente libero e democratico finché non si libera dalle macchie impresentabili che ne offuscano la storia: e quel silenzio colpevole è una macchia che bisogna definitivamente lavare via".